Le origini di questo stupendo uccello non sono molto chiare, ma la sua distribuzione parte dal Tenasserim fino alla Malesia, Sumatra e Giava.
Ama vivere nelle zone boschive aride, spingendosi fino ad aree coltivate e centri urbani.
Si presenta con il capo grigio bluastro, il petto è leggermente barrato di nero, con un sottofondo rosato, il resto del piumaggio è marroncino, con delle striature nere ed una coda fine, lunga, i sessi sono simili.
Avendo sempre allevato svariate razze di tortore, riuscendo sempre nella loro riproduzione, decisi di allargarmi e provare nuove emozioni con specie nuove.
Un giorno andai a visitare un mio amico, nonchè rivenditore di uccelli e mi accorsi che in un gabbione c'erano delle strane tortore, avvicinandomi cominciai ad osservarle.
Capii subito che si trattava di tortore zebrate, data la mia cultura ornitologica costruita leggendo miriadi di libri sulle tortore. Mi innamorai subito del loro colore e della loro forma un po' buffa, ricordandomi molto le tortore diamantine. Decisi di acquistarle, presto fatto, le portai subito a casa e le alloggiai in un gabbione da 1 metro. Cercai di ricreare per esse un habitat capace di mettere le tortore il più possibile a loro agio. Nel fondo della gabbia sistemai uno strato di 3 cm. di torba, dove mescolai dei semini di grano con lo scopo di farli germogliare e creare un praticello; posizionai alle pareti del gabbione alcuni rami di pino con pigne, in modo che si sentissero un pò riparate, anche dalla mia presenza.

C'è infatti da sapere che questa specie è terricola, pertanto ama molto stare a terra, trovare un terreno erboso e delle piante dove appollaiarsi. Somministrai nelle mangiatoie una miscela per esotici e del pastone per canarini, con dei semi germinati. La coppia per i primi cinque giorni era molto spaesata, a dire il vero ogni volta che mi vedevano erano terrorizzati, sbattevano da un lato all'altro della gabbia emettendo un verso di allarme. Allora decisi di non avvicinarmi più ad essi, fatta eccezione per dargli da mangiare e da bere. Osservai le tortore per parecchi giorni, ma esse erano sempre guardinghe e timorose, fuggendo ad ogni minimo rumore.
Dopo circa un mese mi accorsi che cominciavano ad ambientarsi, saltellando tra un ramo e l'altro, come se ormai riconoscessero la loro nuova casa. A quel punto, essendoci già avvicinati al periodo della cova, pur sapendo che per il momento non avrei ottenuto nulla, azzardai a sistemare un nido, quello che uso per le tortore diamantine, agganciato alla rete sotto un ramoscello di pino.
Fornii del materiale per imbottirlo: pagliuzze, juta e fibra di cocco, con la speranza che esse lo prendessero in considerazione, ed aumentai le ore di luce. Bene, quel nido non è mai stato considerato, neanche gli si avvicinavano, ed evitarono anche di frequentare le piante attorno a esso.
La cosa non mi era tanto chiara, allora decisi di utilizzare un nido più grande, quello per le tortore dal collare ma niente, tempo sprecato. Lasciai perdere, rimandando tutto all'anno successivo.

A dire il vero ci rimasi molto male, ma giustamente non potevo pretendere che queste bestioline si riproducessero appena giunte nel mio allevamento. Continuai la mia solita routine di allevamento, ma tra un lavoro e l'altro, sbirciavo sempre le mie tortore zebrate per vedere cosa facessero.
Dopo circa 10 giorni mi accorsi che la femmina staccava gli aghi di pino secchi e li buttava nel fondo, ma non gli diedi molta importanza, pensai ad un semplice trastullo.
I giorni passavano e sulla lettiera della gabbia c'erano sempre più aghi di pino, il maschio ogni tanto ne prendeva un pò con il becco e poi li lasciava cadere. la femmina continuava sempre il suo lavoro, staccava gli aghi e li tirava giù. Va bene pensai, magari è un loro comportamento, mentre dentro di me dicevo: "fosse la volta buona!", ma non volevo crederci. Dopo un paio di giorni ed allorchè i rami erano rimasti senza più aghi, la femmina cominciò ad agitarsi nei confronti del maschio, emettendo dei versi stani, come per comunicargli qualcosa.
Dovetti partire per due giorni per motivi di lavoro, pertanto lascia a mia moglie il compito di controllare l'allevamento. Mia moglie, non tanto interessata alla mia grande passione, si limitò soltanto a fornire l'alimentazione, senza osservare l'andamento della coppia. Tornato dal viaggio mi catapultai subito nella stanza d'allevamento. Rimasi allibito da quello che vidi, non sapevo se piangere o ridere. Praticamente le tortore zebrate avevano costruito un nido, in un angolo della gabbia circoscritto dai rami, e lo avevano imbottito con aghi di pino. A quel punto il mio unico desiderio era quello di trovarci le uova dopo un paio di giorni e così fu, la femmina depose 2 uova di colore bianco, a giorni alterni, e le covò per 14 giorni.

Al quattordicesimo giorno ero ad osservarli come una sentinella, nella speranza di avvertire un pigolio, ma niente, i genitori sostavano sul nido immobili. Ero troppo impaziente e decisi di controllare meglio, spostai i genitori e sotto di essi nel nido, scorsi due minuscoli pulli che si muovevano. Era tanta la gioia che corsi subito a lavoro a raccontare del lieto evento ai miei colleghi, anche se a loro non interessava granchè ma sapevano che per era importante. I piccoli crebbero in fretta ed a 15 giorni già erano svezzati.
Da allora ho cominciato a seguire in modo più costante questa sottospecie, riuscendo a coglierne le sue esigenze in domesticità. Curandone la selezione riuscii ad avere più facilmente altri esemplari, ottenni la loro riproduzione nei comuni nidi per tortore, senza però riuscire a rendere i soggetti più docili. Questa specie fa il nido anche per terra, basta che trovino della torba sciolta con dei cespuglietti. Oltre al tipo ancestrale non esistono attualmente altre mutazioni. Particolare molto importante è che la tortora zebrata non ama essere osservata, è molto timida e timorosa. Occorre disturbarla il meno possibile. Ho tentato l'ibridazione con la tortora diamantina, riuscendovi in due anni. L'ibrido è piuttosto modesto, però per me ha costituito una grossa soddisfazione realizzarlo. C'è poi da considerare che gli esemplari di cattura di tortora zebrata non si riproducono prima dei tre/ quattro anni, a volte passa anche più tempo.
Alimentazione
Miscela per esotici, pastone insettivori, pastone per canarini, semi germinati (soprattutto grano), verdure sminuzzate.
Riproduzione ( da fine febbraio a fine maggio)
Nido a coppa per tortore dal collare, nido a cassetta ovale.