
In tutte le attivita' di selezione genetica degli animali domestici, il segnalamento dei soggetti dello stock e' il
presupposto indispensabile per realizzare, in modo ordinato e proficuo, l'intero lavoro selettivo. A tal fine e' necessario
che ogni animale possa essere individuato con assoluta certezza, in relazione alla sua ascendenza genetica, nonche'
valutato per il suo fenotipo. La selezione infatti deve sempre correlare l'aspetto morfologico e/o funzionale di un
determinato esemplare, ai pregi dei suoi piu' stretti consanguinei (genitori, nonni, bisnonni, fratelli).
Vi possono essere
dei soggetti di ottimo aspetto fenotipico che l'allevatore non esiterebbe a trattenere come riproduttori; senonche' individuati
gli ascendenti, si appura che non si tratta di esemplari dalla strepitosa carriera espositiva e/o produttiva e, pertanto,
la destinazione riproduttiva di quel nostro "beniamino", comporta delle incognite. Il suo pur sempre apprezzabile fenotipo
non e' il risultato di un'elevata percentuale di omozigosi dei geni deputati all'espressione dei caratteri ereditari desiderati,
come dovrebbe essere per un campione discendente da un ceppo di autentici razzatori.
In realta' non tutto cio' che ci sembra bello puo' essere utile ad un oculato lavoro selettivo, finalizzato all'ottenimento
di esemplari il piu' possibile conformi allo standard di razza ed al tempo stesso sani, robusti e - possibilmente -
prolifici.
Per selezionare con criterio e' indispensabile risalire ai risultati conseguiti alle mostre ed in riproduzione
dagli ascendenti di futuri potenziali riproduttori, cosi' da ponderare se essi siano idonei o meno a far parte del nucleo
di allevamento. Detta esigenza comporta di dover dotare ogni effettivo dell'allevamento di un affidabile sistema di identificazione,
congiuntamente ad una schedatura con vari parametri di valutazione dei riproduttori, da conservare gelosamente nel tempo.

Nel settore zootecnico si utilizzano all'uopo collari numerati, piastrine metalliche auricolari, tatuaggi cutanei, sino al
recente impianto sottocutaneo di microchips capaci di fornirci i dati identificativi preimpostati di un determinato animale,
mediante specifici lettori.
In ornicoltura il sistema fondamentale di identificazione si basa sugli anellini inamovibili
della Federazione ornitofila nazionale, recanti inciso: il numero di codice dell'allevatore, l'annata riproduttiva
(dal 2007 gli anellini FOI presentano uno specifico colore di annata, comune per tutte le federazioni aderenti alla COM)
ed un numero progressivo riferito ai novelli anellati/anno.
Negli allevamenti di una certa consistenza con produzione annuale
di varie centinaia di uccellini, suggerisco di inserire alla zampina di ambedue i riproduttori un contrassegno supplementare -
del tipo in alluminio o plastica, colorato ed amovibile - dello stesso colore, diversificando i colori da una coppia all'altra.
Parimenti tutti i novelli verranno dotati di analogo anellino del colore di quello dei genitori, cosi' da rendere
estremamente semplice il riconoscimento degli allievi delle differenti linee di sangue, assemblati nelle voliere durante la
stagione estivo-autunnale.
Personalmente utilizzo da anni questo elementare sistema di segnalamento, con notevole profitto, avendo in ogni momento la
possibilita' di identificare i prodotti delle coppie da me ritenute pił interessanti. A volte tuttavia puo' presentarsi la
necessita' di segnalare non gia' allievi o riproduttori ma pulli neonati, se non addirittura uova da cova.
A causa delle ragioni piu' disparate, accade spesso che qualche uovo di una data coppia, debba essere trasferito in altro nido contenente
uova in analoga fase di incubazione. In tale eventualita' sarą necessario contrassegnare le uova aggiunte e, successivamente
i relativi pulcini, per non confondere le progenie.
Le uova possono essere tinte, delicatamente, con un pennarello a feltro atossico - del tipo ad inchiostro indelebile - in
corrispondenza del polo acuto, ove in genere il guscio presenta una maggiore consistenza. L'operazione andra' eseguita con
estrema cautela, poiche' movimenti maldestri o una pressione eccessiva del pennarello, potrebbero perforare irreparabilmente
il vulnerabilissimo involucro calcareo.
Questo metodo non ci esime dall'espletare un'attenta sorveglianza del nido all'epoca
della schiusa. Occorre infatti trasferire rapidamente ai nidiacei analogo contrassegno, in precedenza applicato sulle uova
inserite nel nido. In caso contrario i neonati si confonderanno, e qualora si trattasse di prodotti della stessa razza e
varieta' - come in genere succede negli allevamenti professionali specializzati - la frittata, ai fini delle esigenze
selettive di cui sopra, sara' servita.

I pulli di varieta' lipocromiche potranno essere marcati tingendo loro il candido piumino del capo con un pennarello,
sempre del tipo ad inchiostro indelebile. L'intervento sara' espletato entro un'ora dalla nascita, allorche' il nidiaceo sara'
bene asciutto dei fluidi fetali. Naturalmente c'e' da augurarsi che la schiusa delle uova delle due linee parentali non
risulti perfettamente simultanea; in tal caso sarebbe impossibile contrassegnare i pulcini adottivi.
Per fare distinzione tra nidiacei melaninici, sara' necessario contrassegnare gli "intrusi" mediante sfoltimento del piumino
della testa, da eseguire con somma delicatezza servendosi di un paio di forbicine. I due diversi sistemi identificativi
menzionati ci consentono di tenere sottocchio nidiacei nati o trasferiti in nidi di altre coppie con relativa prole propria,
da discriminare a fini selettivi dai primi.
Effettuato l'inanellamento dei pulcini, allorche' si sara' provveduto ad annotare opportunamente le ascendenze dei prodotti
sul registro di allevamento o in un programma di gestione computerizzata, non saranno piu' possibili errori di alcun genere,
in riferimento all'attribuzione di paternita' e maternita', ed ogni ulteriore forma di segnalamento potra' ritenersi
superflua.