l'illuminazione nei locali di allevamento degli uccelli


Premessa

Illuminazione artificiale E' noto che la lunghezza del fotoperiodo influenza l'attivita' riproduttiva e la muta di molte specie di uccelli. Anche in Serinus canarius la luce e' di notevole importanza ed e' stato dimostrato che, anche in questa specie, il prolungamento delle ore di luce e' il fattore piu' importante nello scatenare l'estro (Steel e Hinde, 1966; Hinde e Steel, 1978).

La luce favorisce la forma dei riproduttori (cio' si verifica in primavera per l'aumento sia delle ore di luce sia dell'intensita' luminosa), l'accrescimento dei giovani, la costruzione del nido, l'imbeccata dei nidiacei e un aumento del numero delle uova deposte. Una buona illuminazione e l'entrata nel locale di allevamento dei raggi solari, migliorano le condizioni ambientali dei volatili e facilitano i controlli da parte dell'allevatore.


Illuminazione artificiale

Impianto led interno alle gabbie Nell'allevamento del canarino ci si avvale sia della luce solare, sia di quella artificiale. Con l'impiego di centraline programmabili, e' possibile prolungare il fotoperiodo e anticipare la stagione riproduttiva. Tali dispositivi richiedono, pero', un uso oculato; durante il periodo di riposo invernale, se l'illuminazione naturale del locale e' sufficiente, il canarino puo' anche essere allevato senza l'ausilio della luce artificiale. Si ricorre a quest'ultima nel periodo pre-cova e durante la stagione riproduttiva.

Cio' non e' strettamente necessario, poiche' iniziando le cove a meta' marzo e avendo a disposizione un locale ben orientato con la luce solare diretta o riflessa per buona parte della giornata, non c'e' alcun bisogno di proporsi un programma di luce artificiale del locale di allevamento essendo sufficiente, sia in primavera sia in estate, la durata naturale delle ore di luce per garantire un regolare andamento della riproduzione.

L'illuminazione artificiale puo' essere totale se ha la durata dell'intera giornata, essendo insufficiente quella naturale per l'ubicazione dell'allevamento o altro; complementare se concessa solo il mattino e/o la sera, per aumentare la durata delle ore di luce naturale.






La luce ed il fotoperiodo

L'influenza della luce sulla maturita' sessuale e la produttivita' delle femmine e' dovuta a quattro elementi:

  • Composizione della luce (la parte rossa della spettro solare e' la piu' efficace)

  • Intensita' della luce (sono necessari dai 10 ai 25,5 lux)

  • Rapporto luce-buio

  • Ritmo di variabilita' e velocita' di variazione



Aviario con luce naturale-artificiale In mancanza di dati validati, occorre comunque tenere presenti alcuni elementi fondamentali. Innanzi tutto e' opportuno, una volta fissata la data della riproduzione, allungare lentamente il fotoperiodo, cercando di arrivare alle 12 ore di luce in uno o due mesi, raggiungendo poi gradualmente, quando si vedranno segni di nidificazione, le 14 ore. Queste condizioni vengono protratte fino alla fine della stagione riproduttiva, dopodiche' e' necessario ridurre il fotoperiodo, sempre gradualmente, fino ad arrivare a non piu' di 10 ore di luce durante il periodo di riposo.

E' particolarmente importante che la luce non si accenda e si spenga improvvisamente, spaventando gli uccelli, ma illumini e oscuri i locali per gradi, dando tempo nell'oscuramento, alle femmine di raggiungere i nidi e coprire i piccoli, e ai maschi di disporsi sul posatoio in cui trascorrere la notte. Questi effetti di luce sono attualmente facili da ottenere grazie all'impiego di microinterruttori automatici, con lampade al neon ad accensione e spegnimento intermittente o intervallati.







Va sottolineata l'importanza di allungare il fotoperiodo con lenta gradualita'; bruschi aumenti possono essere molto dannosi ai fini della riproduzione; infatti occorre ricordare che allo sviluppo delle gonadi, deve far riscontro un certo numero di altre modificazioni somatiche, come ad esempio: lo sviluppo dell'ovidotto, l'ingrandimento dell'addome e la sua vascolarizzazione, la piccola muta delle piume pettorali, la crescita esterna della cloaca nel maschio; vi sono poi delle modificazioni di comportamento e l'istinto della nidificazione.

Un troppo rapido ed eccessivo stimolo luminoso, puo' portare a gravi conseguenze. Nella femmina possono maturare contemporaneamente due follicoli ovarici, oppure puo' avvenire l'ovulazione quando ovidotto e regioni addominali non sono ancora ben sviluppati, oppure la canarina puo' trovarsi a deporre senza aver avuto il tempo di costruire il nido e di accoppiarsi correttamente; vi possono essere, poi, alterazioni della forma dell'uovo e della consistenza del guscio.

Il maschio improvvisamente stimolato, puo' facilmente essere ancora sterile, perche' la spermatogenesi non va di pari passo con la formazione dell'istinto sessuale; non basta, cioe', vedere il maschio che imbecca la femmina, che costruisce il nido o che si accoppia per dedurre che e' fertile.

Altro inconveniente puo' essere l'eccesso di luce che provoca un'innaturale eccitazione dei riproduttori che si accoppiano piu' del dovuto, perseguitando la prole, abbandonando il nido prima del tempo, mentre nei novelli in voliera causa pica e cannibalismo. Gli stessi effetti li puo' causare anche la luce solare in un locale troppo esposto: in questo caso gli uccelli non hanno tregua e non riescono a riposare; bisogna allora schermare parzialmente le aperture.

Va inoltre ricordato che un uso improprio dei programmatori luce nelle cove anticipate, puo' provocare false mute, agitazione e nervosismo nei soggetti allevati.







Luce naturale ed orientamento dell'aviario

Aviario in luce naturale Qualora si voglia utilizzare la sola luce naturale, e' di particolare importanza considerare l'orientamento dei locali d'allevamento. E' opinione diffusa che sia conveniente orientare le finestre a levante, ma Nironi (1963) ha ottenuto migliori risultati in un locale con prese di luce a ponente.

Quando l'allevamento si trova nella fase di riproduzione, uno dei problemi da risolvere e' quello di dare la possibilita' ai riproduttori di alimentare il maggior numero di ore possibile i nidiacei. Osservando un allevamento, e' facile notare come subito alle prime luci del mattino i soggetti siano in movimento, non altrettanto accade all'imbrunire ove questi si dispongono al riposo gia' quando ancora c'e' una quantita' di luce doppia di quella che serve il mattino per iniziare la loro attivita'.

Nironi (1963) ha notato che nel tardo pomeriggio, mentre nei locali a levante l'attivita' viene sospesa, in quelli a ponente continua ancora per un'ora; il mattino la ripresa e' pressoche' simultanea. Questo ha fatto si' che la differenza tra i risultati ottenuti nei diversi locali e' sempre stata significativa, e ogni anno il suddetto Autore ha notato una maggiore produzione nei locali di ponente di circa il 20%.


Testo di: Dott.ssa Barbara Allegrezza - dottore in scienze della produzione animale  
Foto ed allevamento: Carduelis Antonio - Bruno Peri

  articolo estratto dalla tesi di laurea "L'allevamento del canarino domestico" - facolta' di medicina veterinaria universita' di Camerino - corso di laurea in scienze della produzione animale - Scarica la bibliografia della tesi






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