
Premessa
Ho scritto questo articolo che sottopongo alla vostra attenzione nel 2004, pubblicandolo sul n°1/04 del noto periodico
italiano di ornitocoltura "Alcedo". A quell'epoca allevavo il tipo nero pastello ali grigie da appena qualche anno e
pertanto riferivo nozioni di selezione e genetica che avevo appreso dai testi e dagli allevatori piu' esperti di me nell'allevamento
del canarino in parola.
A distanza di anni, affinato il mio bagaglio tecnico soprattutto attraverso l'esperienza di campo, devo concludere che non e'
assolutamente vero che i maschi pastello ali grigie vadano accoppiati a femmine intermedie e semidisegnate. Questo ormai
obsoleto orientamento selettivo puo' considerarsi superato e decisamente fallace, in quanto non porta mai ad ottenere con
costanza progenie di elevata tipicita' e qualita', conforme ai dettami dello standard del tipo.
Nella scelta della coppia occorre che entrambi i riproduttori possano giocare ad armi pari, sfoggiando identica tipicita'.
Solo in questo modo potremo ottenere canarini di valore. Questa precisazione e' doverosa per epurare l'articolo, scritto
anni fa, di alcuni concetti tecnici oggi definitivamente smentiti, anche alla luce della mia proficua esperienza di
allevamento.
Introduzione
Da tanti anni mi dedico con passione all’allevamento del canarino, avendo iniziato a gestire le mie prime gabbie in
tenerissima eta', da mocciosetto in calzoncini corti. La passione per i volatili mi e' stata inconsapevolmente trasmessa –
quasi per "imprinting" – dai miei stessi genitori nella primissima infanzia, allorche' sollevandomi tra le loro capaci
braccia, erano soliti portarmi a far visita ad un canoro cardellino, alloggiato in una caratteristica gabbia di legno appesa
alle pareti del grande e soleggiato terrazzo di casa. Questa "ancestrale" consuetudine mi consacro', in men che non si dica,
al variopinto e canoro mondo degli uccelli ornamentali.
Ai tempi delle prime classi elementari ottenni in regalo una coppia di ciarliere cocorite e – poco dopo –
un’altra di canarini color arancio, da una vecchia zia paterna. L’attrazione fatale verso penne, piume, cromie e trilli,
risultava cosi' definitivamente perfezionata! Per diversi anni allevai le due specie, tassonomicamente tanto distanti
tra loro, quindi optai con estrema determinazione per i canarini, che curai inizialmente solo per ottenerne la riproduzione,
completamente all’oscuro di genetica, tipi, varieta', categorie e quant’altro. Pian pianino maturarono poi le prime letture
"impegnate" e l’affascinante scoperta della genetica. L’acquisizione di nozioni tecniche sempre piu' specifiche, la
conseguente sete di approfondimento e sperimentazione.
Nel 1986, il primo tesseramento alla A.O.P. (Associazione Ornicoltori Pugliesi) di Bari e l’attribuzione dell’agognato numero
di RNA. Per un paio di anni – da tesserato AOP – ho allevato soprattutto canarini di colore lipocromici, conseguendo
discreti risultati espositivi e finanche qualche medaglia, alle mostre della mia regione. Poi nel 1989 mi liberai di tutti
i lipocromici, per abbracciare con grande impeto di passione la selezione del tipo "Nero" che allora si definiva Nero-bruno.
Allevatore del tipo base, da poco piu' di cinque anni a questa parte ho esteso le mie preferenze anche ai tipi aggiunti:
Opale, Pastello Ali Grigie ed ultimamente Onice, sempre a fattore giallo e bianco.
Esperienza di allevamento
Dopo questo lungo excursus sulla cronistoria personale della grande passione per il "mal della penna", eccomi a cercare di
centrare l’argomento di questa mia nota, vale a dire il meraviglioso canarino di colore Pastello ali Grigie. La scelta di
questo volatile e' stata del tutto casuale. Selezionando infatti gia' da anni i tipi base, avvertivo l’esigenza di aprirmi
al nuovo e di percorrere ulteriori esperienze selettive. Cosi', circa un lustro fa, decisi di acquistare dei soggetti
Pastello vecchio tipo, non rendendomi conto che si tratta di uccellini difficili da reperire sul mercato, in quanto allevati
ormai molto poco, avendo la massa degli appassionati di questo tipo dirottato sul piu' attraente Pastello Ali Grigie.

A rendermi edotto di questa incontrovertibile realta', fu l’amico Peppino Vitti che, valente giudice internazionale
del colore, sono solito spesso consultare, prima di buttarmi a capofitto in acquisti e selezione di nuovi tipi di canarino.
Cosi', abbandonata l’idea di procurarmi l’ormai desueto Pastello ancestrale e condiviso il giudizio del genetista Canali che
qualifica il Pastello classico come tipo poco attraente e privo di irresistibili peculiarita' estetiche, contattai
i migliori allevamenti italiani di Pastello Ali Grigie, nella speranza di imbattermi in persone oneste, in grado di fornirmi
qualche riproduttore di pregio con cui avviare la costituzione di un ceppo.
Assortii tre linee genetiche provenienti da altrettanti blasonati allevamenti. Tuttavia, solo uno dei tre allevatori
contattati si rivelo' allevatore con la "A" maiuscola, mentre gli altri due mi inviarono per spedizione contrassegno dei
soggetti visibilmente mediocri – da loro definiti: "da lavorare" – e che ad un giudizio privato, l’amico giudice internazionale
valuto' mediocri e basta! Il "da lavorare" era infatti tutto da verificare, visto che come ornicoltori pratici non siamo in
grado di realizzare l’esame del cariotipo dei nostri canarini. Magari lo fossimo, immaginate quante incognite sulla loro genetica
verrebbero definitivamente sciolte.
La primavera successiva (1999) il destino si accani' su me ed il mio allevamento e solo una sorte incredibilmente benevola,
ha voluto che oggi possa continuare a scrivere per amici e colleghi ornitofili e girare ancora per mostre! Quell’anno dunque,
i miei nuovi Pastello Ali Grigie si limitarono a riposare in allevamento, le femmine scodellando decine di uova destinate
alla pattumiera. L’anno successivo (2000) – ormai completamente ristabilito – ecco partire finalmente la riproduzione
del mio nuovo tipo. Il primo anno i risultati non furono particolarmente brillanti. Produssi infatti dei soggetti con scarsissimo
effetto Ali Grigie (pochi occhi di pernice sulla livrea dei maschi; femmine totalmente prive e per giunta alquanto disegnate).
Pensai allora che neppure quell’eufemistico "da lavorare" avesse mantenuto la promessa. Erano tuttavia uccelli con una ossidazione
strepitosa e di taglia molto attraente.
Un paio di maschi esposti alla Mostra Ornitologica di Foggia, conseguirono un primo e secondo piazzamento in classifica,
rispettivamente con 90 ed 89 punti. Insomma: non si poteva cantar vittoria, ma non era neppure il caso di dar via tutto
all’uccellaio. La primavera successiva, esaminai accuratamente il sottopiuma delle femmine, poiche' sappiamo che l’"effetto
Ali Grigie", tra le altre cose che tra breve analizzeremo, riduce eumelanina nera e feomelanine, conferendo una tonalita'
grigio alluminio alla cromia del sottopiuma del canarino. Anzi, si vuole che quanto piu' il sottopiuma del volatile risulti
di tonalita' grigio sbiadita, tanto piu' dotato delle peculiarita' genetiche del tipo "Ali Grigie" sarebbe il soggetto.
Seguendo questo consolidato criterio valutativo, accoppiai le migliori femmine con i maschi piu' ossidati, recanti
qualche occhio di pernice in piu' sul dorso, unitamente alla caratteristica diluizione cromatica tipica, a carico di
remiganti e timoniere. L’anno successivo la progenie allevata era qualitativamente notevolmente migliorata e diversi maschi
prodotti, presentavano il classico fenotipo dell’Ali Grigie su tutto il piumaggio. Le femmine risultavano – al contrario –
ancora poco tipiche. Un anno ulteriore di paziente scelta e di oculati accoppiamenti e, nel 2001 una nuova abbondante
e finalmente pregevole produzione, venne a gratificare i miei sforzi di allevatore.
Alcuni soggetti ardesia veramente belli, ottennero successi espositivi alla Mostra Internazionale di Bari ed alla Rassegna
Nazionale Canarini di Colore di Padova, mente uno stamm in concorso agli Italiani di Bastia Umbra (Perugia), mi permise di
conseguire, con due dei quattro soggetti esposti, una valutazione individuale da 91 punti! Ero decisamente sulla buona strada
e mi mangiai letteralmente le mani, per non aver esposto i due soggetti da 91 punti come singoli, in quanto avrebbero potuto
conseguire agevolmente un piazzamento in medagliere! Ed eccoci a gennaio 2003, allorche' ho esposto al Campionato Italiano di
Follonica (Grosseto) tre singoli bianco dominante, conseguendo un titolo di Campione Italiano da 93 punti (il primo del genere
mai ottenuto!) e due 90 punti. Ad ulteriore conferma del livello di stabilità genetica ormai raggiunto dal ceppo, da non
sottovalutare anche il secondo posto in medagliere, ottenuto da un maschio singolo bianco dominante da 92 punti, al 40°
Campionato Italiano di Ornitologia di Piacenza. Cosa mi ha insegnato l’esperienza di selezione del canarino di colore
Pastello Ali Grigie?
Genetica del tipo
Veniamo al dunque circa la genetica del tipo. Sappiamo che la semplice mutazione pastello – comparsa pare negli anni ’50 in
un allevamento belga – e' prodotta da un gene maggiore, recessivo e legato al sesso, che riduce drasticamente il nero della
eumelanina, trasformandolo in grigio (ad eccezione di becco, zampe, unghie ed iride che restano ossidati come nel tipo base,
se non addirittura di piu'), interagendo e modificando anche le feomelanine.

Circa la variante "Ali Grigie", si parla dell’intervento integrativo di geni autosomici cosiddetti "modificatori", agenti
in modo additivo al gene maggiore e configuranti un modello genetico tipicamente quantitativo e multifattoriale.
Mi spiego meglio: i geni additivi sarebbero responsabili, in sinergia con il gene maggiore, dell’effetto "Ala Grigia".
Questo consiste, come noto, in una ulteriore riduzione cromatica delle melanine rispetto al semplice tipo pastello (la
eumelanina nera si trasforma in grigio alluminio, che si manifesta nei migliori esemplari, con riflessi metallici), nell’appastellamento
del disegno che, nei canarini veramente tipici scompare del tutto, e nella comparsa dei cosiddetti "occhi
di pernice", o "lunette" della livrea: sorta di irregolari sferici pois chiari di differenti dimensioni, distribuiti nei
soggetti piu' tipici, piu' o meno uniformemente su tutto il piumaggio.
I geni additivi agirebbero in modo più incisivo su un substrato genico particolarmente ricco di eumelanina e tenderebbero
ad accumularsi progressivamente nel genotipo del canarino soggetto a mirata selezione per il fattore "Ali Grigie",
rafforzandone progressivamente il caratteristico effetto estetico-fenotipico. Cio' spiegherebbe il concretizzarsi
della massima espressione del tipo nei canarini di sesso maschile, in quanto maggiormente dotati di eumelanina nera, rispetto
alle femmine, tradizionalmente ritenute piu' cariche di feomelanine. Inoltre, la teoria quantitativa dei geni responsabili
di produrre l’Ali Grigie, risulterebbe confermata anche dalla mia esperienza di allevamento. Partendo infatti da soggetti
scarsamente tipici e quindi con un patrimonio di geni additivi modesto, attraverso rigorosa selezione fenotipica, e' stato
possibile in capo a qualche anno produrre canarini molto tipici, evidentemente favorendo la concentrazione dei predetti
geni additivi.
Voglio qui segnalare, per dovere di cronaca ed obiettivita', anche il parere dell’amico Peppino Vitti, grande appassionato
e competente studioso di genetica applicata alla selezione del canarino, il quale nel corso di un recente colloquio si e'
detto convinto circa le caratteristiche genetiche multifattoriali del Nero Pastello Ali Grigie, comprensive di caratteri a
trasmissione quantitativa, ma decisamente scettico circa l’attuale definizione genetica particolare del tipo, vale
a dire la presunta esistenza di una congiuntura genotipica: gene maggiore + geni additivi modificatori. Il Vitti arriva
addirittura ad ipotizzare che il tipo Pastello ed il Pastello Ali Grigie possano essere non l’evoluzione selettiva della
stessa mutazione, ma addirittura due distinte mutazioni di colore! E motiva questa sua ipotesi chiamando in causa la mancanza
totale di sperimentazione scientifica di laboratorio, a supporto di teorizzazioni e valutazioni genetiche, delle varie
mutazioni del canarino avvicendatesi nei secoli.
L’incognita dominante della genetica del tipo Pastello Ali Grigie resta tuttavia, secondo me, la diversa espressione dei
caratteri fenotipici relativi alla livrea di questo affascinante canarino, in relazione ai due sessi. Negli anni passati era
praticamente impossibile ottenere femmine tipiche, tant’e' che la mutazione veniva ritenuta conferire dimorfismo sessuale.
Oggi questo originale "tabu' selettivo" e' stato in parte superato, tuttavia non si puo' certamente misconoscere – ed in
tal senso fanno fede anche le mie esperienze di allevamento – che la massima tipicita' del fattore Ali Grigie e' certamente
appannaggio dei maschi. Come spiegare allora questa genetica discriminazione sessuale?
Canali, suggerisce l’esistenza di una forma di dominanza limitata al sesso. L’amico Alfonzetti ipotizza l’interazione, nei
due sessi, di differenti influenze ormonali in grado di condizionare una diversa espressione fenotipica dello stesso genotipo.
Vitti ritiene che se si dovesse accettare l’ipotesi corrente sul genotipo del Pastello Ali Grigie, scientificamente peraltro
mai suffragata da sperimentazione di laboratorio, la maggiore tipicita' di taluni maschi potrebbe essere il risultato di
una migliore interazione dei geni additivi, con il gene maggiore recessivo legato al sesso portato in doppia dose, nei
maschi detentori del carattere allo stato di omozigosi, sui cromosomi sessuali (zz). Condizione quest’ultima impossibile nella
femmina, detentrice di un solo cromosoma sessuale (z) portatore di caratteri ereditari. Su tali ipotesi incombe poi
il gia' ricordato dogma circa l’effetto sostanziale della mutazione Ali Grigie, sul patrimonio eumelaninico del canarino,
con le sue gia' ricordate intrinseche discriminanti sessuali.
Tuttavia, in chiusura di questa nota, ribadisco l’opinione del Vitti circa la necessita' di un supplemento di indagine su
questa bella mutazione di canarino melaninico, ritenendola proficuamente meritevole di ulteriore approfondimento
genetico. E ancora, voglio ricordare quanto affermato dal giudice internazionale del colore Alfonzetti, che definisce il tipo
genetico Pastello Ali Grigie: un mélange di fattori. Affermazione questa rientrante peraltro in quella piu' vasta logica
generale di "puzzle genetico", che contraddistingue tutto il tipo "Nero".
Agli amici allevatori consiglio di accoppiare sempre soggetti Pastello Ali Grigie molto tipici, a partner che lo siano meno
(le femmine leggermente disegnate – per intenderci – costituiscono un importante patrimonio da riproduzione…). E’ notorio
infatti che questo particolare canarino, raggiunta la massima espressione fenotipica del tipo, si esaurisce in termini di
ulteriori progressi ed aspettative di selezione, generando progenie progressivamente scadente nei considerando dello standard.
In relazione inoltre al comportamento quantitativo di buona parte dei caratteri genetici coinvolti nel genotipo, e' ovvio
che l’accoppiamento vada praticato eminentemente in purezza (omozigosi). Il ricorso infatti a meticciamenti con il "Nero"
base, avra' l’effetto deleterio di diluire la carica di poligeni responsabili della ereditarieta' quantitativa del fattore
Ali Grigie, attenuandone nella discendenza le caratteristiche fenotipiche ottimali, ricercate dallo standard.
Circa tutte le altre modalita' di selezione del tipo e di gestione dei soggetti in allevamento (loro esposizione alla luce
solare ed integrazioni alimentari ai fini della migliore ossidazione, accoppiamenti dei soggetti a fattore bianco e giallo,
categorie, ecc.) che non accenno in questa nota – ripromettendomi magari di scriverne dettagliatamente in futuro – valgono
gli stessi criteri generali da seguire nella selezione del tipo "Nero".
Testo di Francesco Chieppa - Campione Mondiale e Pluricampione Italiano
Foto: "Alcedo" - Allevamento F. Chieppa
Articolo pubblicato dalla rivista "Alcedo" (n°1/2004) -
www.alcedoedizioni.com 
BIBLIOGRAFIA:
CHIEPPA F.: "Il Canarino Pastello Ali Grigie" - "Alcedo" Edizioni Alcedo s.r.l., n°1/2004
CHIEPPA F.: "Canarini di colore: il tipo Nero " - "Italia Ornitologica" Edizioni FOI, n° 12/2001
CANALI G.: "I Colori Nel Canarino" - Edizioni FOI - 1^ stampa 1992
C.T.N. COLORE: "Compendio di Ornitologia per allievi giudici" - Edizioni FOI 2000
C.T.N. COLORE: "Criteri di Giudizio dei Canarini di Colore" - Edizioni FOI 1992
EPILOGO:
Francesco Chieppa ha allevato il canarino di colore di tipo Nero Pastello Ali Grigie dal 2000 al 2013, conseguendo con
esso ai Campionati Italiani FOI-Onlus cinque titoli di Campione Italiano; sei secondi ed innumerevoli titoli di Campione
Internazionale. Oggi ha smesso di allevare il tipo ed alleva Fringillidi esotici del Sudamerica.