Premesse

I colibri' (Ordine Apodiformes - Famiglia Trochilidae) sono sicuramente i piu' leggiadri uccelli esistenti, una famiglia formata da più di 300 specie per le quali si
associano ai piu' brillanti colori della livrea, le piu' ridotte dimensioni del mondo alato.
La maggior parte delle specie ha il proprio areale nella zona centro-settentrionale del Sud America, ma alcune specie arrivano nei mesi estivi fino in Alaska
e una fino alla Terra del Fuoco. La loro diffusione va dal livello dal mare ai circa 2.700 metri s.l.m. delle specie andine.
Cosa che molti ignorano, i loro stupendi colori non hanno una base lipocromica, ma sono riflessi di luce prodotti dalla struttura
di penne e piume.
Caratteristiche di specie

L'alimentazione dei colibri', come risaputo, e' basata sul nettare dei fiori arricchita da moscerini e piccoli ragni, ed e'
proprio questo che per anni ha frenato la loro diffusione come uccelli da voliera. Ormai da parecchi anni sono disponibili
sul mercato nettari artificiali che rendono più facile l'allevamento, e si cominciano a vedere anche riproduzioni in cattivita'.
Altra particolarita' che complica parecchio la detenzione e' la loro spiccatissima territorialita', infatti a parte pochissime
specie - anzi c'e' chi sostiene una sola: il Colibri' orecchie viola (
Colibri' coruscans), che vive e alleva la prole
in coppia - nelle altre ogni soggetto ha un proprio territorio e i contatti tra i soggetti si limitano al momento dell'accoppiamento,
dopodiche' le femmine covano e allevano la prole da sole. Questa territorialita', in spazi ridotti, porta spesso alla morte
di uno dei soggetti della coppia.
Esperienza personale

La mia affascinante esperienza con questi gioiellini alati risale a fine Anni Ottanta. Due coppie: una di (
Colibri' coruscans) e
l'altra di (
Colibri' delphinae), alloggiate opportunamente in comuni voliere da 120 cm. in un'ampia mansarda la cui
temperatura non scendeva mai sotto i 15 gradi. L'alloggiamento in queste voliere doveva essere provvisorio in quanto pensavo,
se fossi riuscito nel loro allevamento, di preparare una sorta di piccole serrette in cui ospitarli con varie specie di
bromeliacee come arredamento.
Quando mi sono reso conto che con le loro feci praticamente cristallizzavano tutto, ho deciso di non spostarli piu' da quella sistemazione.
Pensate che una volta al mese dovevo lavare completamente le voliere con acqua calda per sciogliere gli zuccheri. Cosa molto importante da tener
presente e' la misura dei posatoi, devono essere tanto sottili che la zampa possa cingerli completamente, questo perche' la notte i colibri' rallentano
il loro metabolismo da entrare quasi in catalessi e la zampa si irrigidisce attorno al posatoio, se questo e' troppo grosso, il colibri' cade a terra e li' resta
fino al momento del risveglio, cosa che non e' dettata dalla luce dell'alba ma dal raggiungimento della temperatura ambientale
ideale.
Devono avere sempre a disposizione una vaschetta con acqua pulita per il bagno, e' indispensabile che il piumaggio sia
sempre pulito, pena la difficolta' nel volo.
Alimentazione

Come alimentazione ai miei colibri' somministravo un nettare di composizione casalinga, ottenuto sciogliendo in acqua glucosio
o zucchero di canna, polline, miele e pappine liofilizzate per neonati, in un cartone del latte tagliato a meta' e sistemato
sul fondo, disponevo della frutta a fermentare per avere sempre delle Drosere (moscerini della frutta); era uno spettacolo
vederglieli prendere al volo.
Comportamento
Tenevo i Colibri'
coruscans in coppia e invece i
delphinae col divisorio, nonostante questo accorgimento,
spesso si azzuffavano attraverso le sbarre. Nell'anno in cui li ho tenuti, tutti i tentativi di fargli condividere la gabbia
sono finiti in rissa. Sinceramente come uccelli da gabbia sono piuttosto monotoni, una volta scelto il posatoio vi passano
tutta la giornata praticamente immobili spiccando il volo solo per alimentarsi.
Allora pensavo dipendesse dalle ridotte dimensioni delle gabbie in cui li tenevo, ma quando li ho ceduti ad un amico che aveva un locale serra-voliera
in cui allevava Tangare e Nettarinie, mi sono reso conto che il comportamento restava lo stesso e, come ho visto successivamente in alcuni
documentari, anche in natura non cambia molto.
Testo:
Mario Cagnoli
Foto: Rete Internet
