Introduzione

La necessità di costruire un alloggiamento idoneo alle esigenze dei nostri beneamati amici alati, scaturisce allorquando pur coltivando in mente l'idea di
allevare, non si possiede purtroppo un locale idoneo da destinare a tale scopo. Cosi' allevando all'esterno, dopo una prima stagione di cove non portata a termine a
seguito di una sospetta epidemia di vaiolo, causata da punture di zanzara tigre (purtroppo presenti nella mia zona), che hanno decimato le 3 coppie possedute, restando
ferma la voglia di praticare questo "hobby", ma non disponendo di un locale interno da adibire all'allevamento dei canarini, ho optato per la soluzione di utilizzare
un lato coperto del terrazzo di casa.
Rimaneva il problema di creare una struttura in grado di ospitare il mio "micro-allevamento" di canarini, al riparo dalle intemperie, nonche' dalle fastidiose zanzare.
La soluzione adottata e' stata quella di utilizzare come struttura portante, una scaffalatura metallica di tipo ad incastro, quelle cioe' che si montano senza
l'ausilio di viti e bulloni, in quanto consentono di avere a disposizione l'intera larghezza dei ripiani (luce ripiani 120 cm.).
La scaffalatura utilizzata, del tipo con paratia posteriore e laterale, e' composta da n°4 montanti di altezza 200 cm., e n°5 ripiani larghi 120 cm. - profondi 40 cm.,
di cui uno utilizzato come copertura terminale superiore.
Queste dimensioni, razionalizzando al meglio lo spazio a disposizione, consentono l'alloggiamento su due ripiani di n°4 gabbie cova da 55 cm. e l'allestimento di n°2
volierette da 120 cm. realizzate direttamente nei due restanti ripiani.
Altresi' la capacita' di alloggiamento della struttura, puo' essere variabile, secondo le esigenze dell'allevatore, in quanto nel periodo di cove potra' essere
utilizzata al massimo regime, suddividendo le 2 volierette da 120 cm., ed arrivando quindi ad avere a disposizione n°8 gabbie da cova.
Fasi di realizzazione della struttura
Le fasi di realizzazione di detta struttura sono principalmente le seguenti:
- Montaggio struttura portante della scaffalatura
- Realizzazione cassetti e griglie di fondo
- Realizzazione frontali per volierette
- Realizzazione porta ad ante con zanzariera
- Montaggio accessori interni
Montaggio struttura portante della scaffalatura
Si realizza una struttura protetta per l'allevamento di piccoli volatili d'affezione, delle dinensioni di: 200 cm. (altezza), 120 cm. (larghezza), 40 cm. (profondita').
La prima fase di montaggio della scaffalatura metallica (
rif. A), scelta tra quelle esistenti in commercio, sara' effettuata ovviamente in base alle eventuali
istruzione ad essa allegate. Personalmente ho optato per una scaffalatura con paratia posteriore e laterale, e con i montanti esterni ai ripiani, in modo di avere gia'
come base di partenza una struttura chiusa su 5 lati.
Questa soluzione permette inoltre di poter sfruttare a pieno i 120 cm. di larghezza dei ripiani, rendendo piu' semplice la realizzazione e lo scorrimento dei cassetti
di fondo delle volierette.

Ai piedi della scaffalatura, sono state fissate n°4 ruote piroettanti (
rif. A 1), del tipo ad asta filettata, utilizzando N°4 staffette angolari a "L"
(
rif. A 2), in modo da rendere la struttura trasportabile. Questo rende più agevoli, sia le operazioni di pulizia della struttura, che l'eventuale diversa
esposizione della stessa.
In caso si disponga di una scaffalatura metallica aperta, e' comunque possibile chiudere la parte posteriore e le 2 laterali con materiale tipo plexiglas,
policarbonato o laminato plastico. E' bene inoltre prevedere, in fase di assemblaggio della scaffalatura, che il primo ripiano sia sollevato da terra di almeno 35 -
40 cm.. Questo per salvaguardare i soggetti allevati, sia da umidita' che da parassiti, scarafaggi o formiche.
Realizzazione cassetti e griglie di fondo
Per la realizzazione dei cassetti di fondo delle 2 volierette, sono stati utilizzati profilati di alluminio a "L" (3 cm. x 3 cm. -
rif. B 1), tagliati a misura
in modo da formare un rettangolo di misura tale da consentire lo scorrimento del cassetto all'interno del ripiano della scaffalatura. Questi profilati, sovrapposti ai
4 angoli, sono stati forati con il trapano ed uniti a mezzo di bulloncini e dadi chiusi (
rif. H 1 - H 2), questi ultimi posizionati esternamente al cassetto in
modo da fungere da piedini.

Per rendere piu' solida la struttura cosi' realizzata, e' stato inserito n°1 rompi-tratta nella parte centrale, cosi' da ottenere anche una suddivisione del cassetto
di fondo in due vani, utile ai fini della pulizia e sostituzione della carta assorbente. Allo scopo e' stato utilizzato lo stesso profilato di alluminio fissato con
il metodo della sovrapposizione/ foratura/ fissaggio con bulloncini e dadi chiusi.
La struttura portante dei cassetti e' stata quindi chiusa utilizzando dei fogli di "polionda" (
rif. D), materiale di solito utilizzato per la costruzione di
cartelline portadocumenti, leggero e facile da tagliare con le forbici, reperibile nei centri per hobbisti e bricolage. Il "polionda" e' stato fissato utilizzando gli
stessi bulloncini e dadi che uniscono tra loro i profilati di alluminio della struttura del cassetto.
Unico inconveniente dei fogli di "polionda" e' l'avere una piccola intercapedine interna, dove risulta possibile la formazione di residui di sporcizia. Per ovviare a
cio' e' possibile eventualmente chiudere i forellini laterali del "polionda" con del silicone, od eventualmente utilizzare al suo posto del laminato plastico
(quello di colore verde o bianco opaco, in vendita al metro, di solito utilizzato per coprire le ringhiere di giardini o balconi).
Griglie di fondo
Per le griglie di fondo e' stata utilizzata della rete zincata e plastificata con maglie 1 cm. x 1 cm. (rif. C), piegata ai 4 lati, in modo tale da creare sul
perimetro della stessa un bordo formato da 2 maglie (altezza 2 cm.), e tale da poter essere inserito all'interno dei 2 vani del cassetto di fondo.
Realizzazione frontali per volierette
Analogamente alla realizzazione dei cassetti di fondo delle volierette, anche per la realizzazione della struttura portante dei frontali, e' stato utilizzato il
metodo della sovrapposizione e fissaggio dei profilati di alluminio, mediante perforazione e serraggio con bulloncini e dadi chiusi (
rif. H 1 - H 2).
Sono stati utilizzati:
- profilati di alluminio a "L" (3 cm. x 3 cm. - rif. B 1) per il lato alto e per i 2 laterali corti
- profilato di alluminio a "L" (2 cm. x 1 cm. - rif. B 2) per il lato basso.
Questo al fine di evitare accumuli di residui di sporcizia nella parte bassa del frontale. In fase di progettazione e' utile ricordare che il posizionamento dei
frontali delle volierette all'interno dei ripiani della scaffalatura metallica, dovra' tenere conto delle dimensioni di ingombro delle mangiatoie esterne e dei
beverini, che andremo successivamente a fissare sulla rete metallica dei frontali. Questo ai fini della chiusura delle ante a zanzariera che andremo poi a
realizzare. Pertanto in considerazione di cio', e' bene prevedere il posizionamento dei frontali, circa 6-7 cm. piu' dentro rispetto al filo anteriore della
scaffalatura metallica.
Anche in questo caso la struttura dei frontali e' stata rinforzata e resa piu' solida, inserendo al centro due rompi-tratta realizzati con profilato di alluminio a
"L" (2 cm. x 1 cm. -
rif. B 2). Questi sono stati distanziati l'uno dall'altro, in modo da lasciare spazio all'inserimento di un eventuale divisorio, per poter
disporre, specie nel periodo di cove, di ulteriori 2 gabbie cova da 60 cm. ogni volieretta.

Alla struttura dei frontali cosi' realizzata, e' stata poi fissata internamente la rete metallica zincata e plastificata con maglie 1 cm. x 1 cm. (
rif. C).
Allo scopo, oltre ai soliti bulloncini con dadi chiusi, sono state utilizzate le rondelle (
rif. H 3), in modo da serrare la rete contro il telaio del frontale.
Creato cosi' il frontale della volieretta, si e' provveduto al taglio della rete metallica, al fine di realizzare l'alloggiamento di n°2 sportelli gabbia
(
rif. E 1) e n°8 sportelli mangiatoia (
rif. E 3), per ogni volieretta. Questi, unitamente alle molle (
rif. E 2), e' possibile acquistarli presso
i rivenditori del settore ornitologico piu' forniti.

Mentre gli sportelli per le mangiatoie sono gia' con molla incorporata, quelle per gli sportelli delle gabbie occorre applicarle alla rete metallica del frontale.
Personalmente ho utilizzato dei raggi di bicicletta (
rif. E 4), tagliati circa 5 cm. piu' lunghi dell'altezza degli sportelli, cui ho inserito l'apposita molla.
Quindi ho provveduto a fissare i raggi alla rete del frontale, mediante delle piccole fascette in plastica (
rif. F), generalmente usate dagli elettricisti.
A questo punto si inserisce lo sportello della gabbia sul raggio, avendo cura con una pinza, di far scattare la molla, in modo che questa eserciti pressione sullo
sportello.

Per gli sportelli delle mangiatoie la cosa e' più semplice in quanto, una volta praticato il foro sulla rete, occorre solamente inserirlo, far scattare la molla ed il
gioco e' fatto. Per evitare ai canarini ferite causate dalle eventuali sbavature metalliche dovute al taglio della rete, ho utilizzato quelle costoline plastiche,
adoperate per rilegare piccoli fascicoli, che ho provveduto ad inserire sulla rete metallica laddove erano stati effettuati i tagli per inserire sportelli e beverini.

Per fissare quest'ultimi (i beverini) al frontale, sono state utilizzate le fascette plastiche da elettricista che sono state inserite nella rete, avendo cura di
lasciarle lente al punto tale da permettere la rimozione del beverino.
Il frontale cosi' completato e' stato quindi inserito e fissato alla scaffalatura metallica, lateralmente alla stessa mediante bulloni e dadi. Per consentire le
operazioni di manutenzione e pulizia dei cassetti di fondo, e' stata inoltre realizzata una piccola anta ribaltabile, allo scopo di chiudere il frontale della
volieretta rimuovendone il cassetto. Per questo al frontale della volieretta, sul lato basso, sono state fissate n°3 cerniere piccole (
rif. G 1)
alle quali e' stata applicata una piccola anta ribaltabile, delle misure circa di 5 cm. x 120 cm., fatta con i ritagli del "polionda" utilizzato per i cassetti di
fondo.
Realizzazione porta ad ante con zanzariera
La realizzazione della porta a 2 ante, e' stata effettuata usando il classico kit in commercio per il montaggio di zanzariere fisse. Questi si compongono di profilati
di alluminio della lunghezza di m. 2 o m. 3 (
rif. L 1) che vengono assemblati mediante giunti ad incastro in plastica (
rif. L 3 - L 4). Pertanto, occorre
per prima cosa tagliare a misura i profilati che andranno a comporre l'intelaiatura delle porte, e quindi assemblarli mediante i suddetti giunti. In ogni singola anta,
e' necessario prevedere un rompi-tratta centrale; allo scopo si utilizzano appositi giunti a T (
rif. L 4).
Terminata la composizione della suddetta intelaiatura, occorre fissare ad essa la rete della zanzariera (
rif. O), da scegliere tra quelle in fibra sintetica e
quella composta da fili di alluminio. Personalmente, anche se un po' piu' difficile da installare, ho preferito utilizzare quella in alluminio, in quanto sicuramente
resistente alla eventuale sgradita visita in terrazzo di gatti o cornacchie. La rete della zanzariera viene fissata a pressione sul telaio, mediante guarnizione in
gomma (
rif. L 2) ed apposita rotellina. Terminata questa operazione, viene eliminata la rete in eccesso mediante taglierino o forbici. Il telaio della porta a
zanzariera viene quindi rinforzato con staffette piatte a "L" (
rif. M), fissate con viti a ferro testa conica lunghe 0,5 cm. (
rif. H 4).

Le ante vengono poi fissate ai montanti della scaffalatura metallica tramite cerniere ad angolo (
rif. G2), che consentono l'apertura delle stesse con un angolo
di 180°. Al fine di evitare che comunque qualche zanzara riesca ad avere accesso nell'alloggiamento, e' consigliato interporre una guarnizione per finestre
(
rif. P), tra le ante della porta a zanzariera e la struttura della scaffalatura metallica.

Rimane adesso da coprire lo spazio restante tra un'anta e l'altra; a tale scopo e' opportuno realizzare, su una delle due ante, una sorta di battente, utilizzando del
profilato di alluminio liscio (reggetta larga 2 cm. -
rif. B 3). La chiusura delle ante viene quindi assicurata tramite piccoli catenacci (
rif. N), due
dei quali fissano la prima anta alla scaffalatura dall'interno, mentre la seconda anta e' agganciata alla prima mediante altri 2 piccoli catenacci fissati all'esterno.
Montaggio accessori interni
Per il fissaggio dei 4 posatoi interni (
rif. R) a ciascuna volieretta, sono state inserite 4 viti sulla paratia posteriore della scaffalatura, in modo tale
che la testa e parte della vite rimanga sporgente; in questo modo il posatoio sara' fissato da una parte sulla rete metallica, mentre dall'altra verra' inserito nella
testa della vite. Per fissare invece sulle pareti interne delle volierette, sia i nidi che le mangiatoie lunghe, sono stati utilizzati dei morsetti stringifilo
(
rif. Q).
Abbiamo terminato la realizzazione del "Micro-allevamento da terrazzo", che consentira' ai soggetti allevati, di avere una buona sistemazione in tutte la stagioni,
permettendo loro di affrontare tutte le situazioni climatiche. Ricordate ovviamente di posizionare tale struttura in modo che non riceva troppe ore di irraggiamento
solare diretto.
Inoltre, in base alle condizioni climatiche tipiche della localita' di allevamento, e' opportuno prevedere per l'inverno dei fogli di pvc trasparente, a copertura
della rete della zanzariera, al fine di proteggere i soggetti da raffiche di vento nonche' temperature gelide.
Tutto questo e' stato da me realizzato, come gia' detto, dopo che l'anno precedente avevo visto morire, uno ad uno, tutti i miei soggetti a causa di puntura di
zanzara tigre. Certo non tutti allevano all'esterno, ma per coloro i quali sono nella condizione di dover alloggiare all'esterno i soggetti allevati, sarebbe
auspicabile, prevedere la vaccinazione dei canarini contro il diftero-vaiolo.
Mi preme sottolineare che i quantitativi di materiale indicati, sono da considerarsi variabili, in base alla tipologia della struttura che si intende realizzare.
Testo e foto di: Fabrizio Capodiferro