Questo
piccolo spazio di Verdi & Ardesia è dedicato
a tutti gli uccelli selvatici che stanno rischiando lestinzione,
in particolare a tutti gli uccelli neozelandesi, quasi totalmente
sconosciuti qui in Italia e ignorati anche nel resto del mondo.
Scoprirete quanto una specie esotica può danneggiare le specie
locali fino al punto di farle estinguere, e questo ha raggiunto
dimensioni catastrofiche in Nuova Zelanda.
(Per
le specie esotiche introdotte in Italia da persone senza scrupoli,
vedete questi articoli: articolo1
e articolo2
Lultima
parte è dedicata al complicato ecosistema delle paludi, paradisi
di molte specie di uccelli, sono ormai quasi scomparse dalle pianure
italiane a causa delle bonifiche e dellinquinamento industriale.
Valentina
Altair Bordin - Naturalista
GLI
UCCELLI DELLA NUOVA ZELANDA
La Nuova Zelanda è unisola in cui gli animali si sono
evoluti in un modo particolarissimo: questa infatti era una terra
dominata dagli uccelli, in cui non esistevano mammiferi a parte
i pipistrelli. Non esistevano nemmeno animali predatori o rapaci.
Tutte le nicchie ecologiche normalmente occupate dai mammiferi,
qui venivano occupate dagli uccelli: al posto dei topi la Nuova
Zelanda aveva gli scriccioli. Al posto delle giraffe o dei canguri,
la Nuova Zelanda aveva il gigantesco Moa. E al posto dei conigli
o degli opossum, la Nuova Zelanda aveva il Kakapo.
Questo fu il motivo per cui in Nuova Zelanda si svilupparono le
più strane creature col becco mai immaginate.
Il Paradiso degli Uccelli però era destinato a diventare
un inferno nel giro di un paio di secoli, dopo millenni di prosperità,
a causa dellarrivo delluomo.
Luomo smantellò le foreste, vi portò i mammiferi
che rubarono il cibo agli uccelli, vi introdusse i predatori
Ben presto le specie di uccelli particolarissime che avevano sempre
prosperato, iniziarono ad estinguersi.
Il cervo rubò il cibo al kokako, lopossum occupò
la nicchia del kakapo, i predatori uccisero nidiate e femmine in
cova.
Vivendo in un mondo privo di predatori e ricco di cibo, tutti gli
uccelli neozelandesi si sono sempre riprodotti lentamente e saltuariamente,
con lunghissimi tempi di incubazione e allevamento della prole.
Con abbondanza di cibo e assenza di pericoli, non era necessario
riprodursi a tutti i costi.
Provate a immaginare ora questi uccelli, che si ritrovano improvvisamente
uccisi da cani e gatti, le loro uova divorate da donnole e ratti
ed il cibo rubato da cervi e conigli, in una foresta al 90% rasa
al suolo dagli uomini
Molte specie si sono già estinte, come il Pio Pio, lHuia
o il Moa. Altre sono quasi estinte, come il kakapo. Tutte le restanti
sono in pericolo più o meno imminente di estinzione.
Da quando luomo è arrivato in Nuova Zelanda, ha sterminato
fino allultimo esemplare almeno 50 specie di uccelli. Sono
tutti animali perduti per sempre, pagine strappate e bruciate dal
Libro dellEvoluzione. Solamente per lHuia, di cui si
conservano alcuni esemplari impagliati, cè qualche
speranza: alcuni scienziati infatti stanno lavorando per riuscire
a clonarla (http://www.nzbirds.com/Cloning.html).
Qui
di seguito trovate informazioni più dettagliate su alcune
specie di uccelli neozelandesi, molte delle quali rischiano lestinzione:
- IL
KAKAPO
- IL KOKAKO
- IL TORDO NERO
- IL KIWI
- LA BECCACCIA DI MARE DELLE ISOLE CHATHAM
- IL KEA
- IL KAKA
- IL KAKI
Per
maggiori informazioni:
http://www.doc.govt.nz
http://www.nzbirds.com/index.html
http://www.kcc.org.nz
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IL
KAKAPO |
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Il
Kakapo (Strigops habroptilus) è uno degli uccelli più
particolari della Nuova Zelanda, e forse di tutto il mondo. Oggi
esistono solamente 86 esemplari, e la specie è ancora in
una situazione molto critica. Il Kakapo è un pappagallo notturno
e totalmente incapace di volare. Esce solo di notte, ed è
il pappagallo più grande del mondo: un maschio adulto può
pesare anche più di 5 Kg. Vivendo in una foresta fitta, intricata
e ricca di cibo, totalmente priva di predatori, i Kakapo non avevano
bisogno di volare. Quindi, nel loro percorso evolutivo persero labilità
del volo e svilupparono peso e dimensioni.
I maschi scavano tane nel terreno, dove cantando attirano la femmina.
Il canto del maschio è composto da suoni bassi simili a un
tamburo, udibili dagli altri Kakapo per un raggio di 5 Km. Il verso
della femmina è una specie di sibilo.
La femmina nidificherà e alleverà la prole in questa
profonda buca. Il rituale di accoppiamento è una particolare
danza, eseguita sia dal maschio che dalla femmina. I Kakapo nidificano
generalmente una volta ogni quattro anni.
Anticamente era presente in Nuova Zelanda un solo predatore: lAquila
Gigante, oggi estinta. Per fronteggiare questo rapace, il Kakapo
ha sviluppato abitudini notturne, nidificazione sottoterra ed un
piumaggio verde-giallo, ottimo per mimetizzarsi. Poi però
questaquila è scomparsa ed il Kakapo ha potuto condurre
una vita tranquilla, finché non è arrivato luomo.
Luomo distrusse la foresta e vi introdusse nuovi animali.
Le pecore erano abbastanza innocue ma vi introdusse anche carnivori:
donnole, ratti, cani e gatti si unirono alluomo nella gara
allestinzione di molte specie locali. Il Pio Pio è
scomparso per sempre, e anche lHuia. Il pappagallo che ha
pagato il prezzo più alto, è stato quello che non
sapeva volare.
La distruzione della foresta continuava, luomo la bruciava
per costruire, coltivare e ricavare pascoli, e con il sottobosco
bruciarono e soffocarono anche i Kakapo, incapaci di volare e trovare
riparo. Luomo cacciò gli ultimi Kakapo per il grasso,
la carne e le piume.
Dal 1894 il Kakapo era in una condizione critica, e il Governo lanciò
il suo primo tentativo di salvare la specie. Spedì alcune
centinaia di Kakapo in unisola priva di predatori: il Fiordland.
Sfortunatamente in sei anni le donnole arrivarono fin lì
e distrussero la popolazione.
Successivamente la Nuova Zelanda venne coinvolta nelle due guerre
mondiali, e il Kakapo fu dimenticato.
Nel 1950 la specie fu persa. Poche persone videro ancora qualche
pappagallo e nessuno fece nulla per salvaguardarli. Solo qualche
esemplare sopravviveva ancora nelle zone più remote della
foresta.
Dal 1949 al 1973 il Wildlife Service organizzò più
di 60 spedizioni per trovare il Kakapo, ricercando maggiormente
nel Fiordland. Sei furono catturati, ma erano tutti maschi e tutti
tranne uno morirono dopo pochi mesi di cattività.
La situazione era disperata: nel 74 unaltra spedizione
venne organizzata e sembrò che non esistessero più
Kakapo.
Nel 1977 vennero trovati 18 maschi nel Fiordland, ma senza femmine
la specie era già estinta.
Una grande speranza però si accese lo stesso anno, dopo qualche
mese dallultima spedizione, quando nellisola di Stewart
vennero trovati almeno 200 Kakapo ancora in vita, femmine comprese:
ora la specie poteva essere salvata.
Purtroppo anche questa popolazione era in rapido declino, a causa
dei gatti selvatici. E stata quindi presa la decisione di
evacuare tutti gli uccelli rimasti in una riserva.
Ma anche in un ambiente protetto, privo di predatori, la riproduzione
era difficile da ottenere. Fino al 1995, erano nati 12 piccoli,
ma solo 3 erano sopravvissuti e la popolazione di Kakapo scese a
51 esemplari.
In questa situazione critica, si presero drastici provvedimenti:
venne fondato il National Kakapo Team, che aveva il compito di prelevare
le uova ai Kakapo, per stimolarli a deporre più volte in
una stagione, incubando poi queste uova in modo artificiale ed allevando
i nuovi nati in cattività. Questa strategia fece incrementare
gli esemplari da 51 agli attuali 86. Il successo da nuove speranze,
ma il Kakapo rimane tuttora uno degli uccelli più rari e
minacciati al mondo.
Fonti:
http://www.doc.govt.nz
http://www.kakaporecovery.org.nz/
- date un occhiata a questo sito, è bellissimo
kakapo.mp3
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IL
KOKAKO
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Il
Kokako (Callaeas cinerea) è un uccello endemico della Nuova
Zelanda. Il piumaggio è di un grigio azzurro, con due evidenti
bargigli blu cobalto ai lati del becco.
Un tempo gli uccelli col bargiglio come lHuia (Callaeidae),
abitavano le foreste della Nuova Zelanda. Oggi sono tutti scomparsi,
tranne il Kokako del Nord dellisola (Callaeas cinerea wilsoni).
A Sud esisteva un'altra sottospecie di Kokako, caratterizzata dal
bargiglio arancione o giallo (Callaeas cinerea cinerea) ma oggi
si teme che sia estinto, anche se cè sempre la speranza
che qualche coppia sopravviva ancora nei punti più intricati
dellormai morente foresta del Sud.
Il Kokako si è evoluto nella fitta foresta, dove ali grandi
sarebbero inutili e rischiose. Questo uccello quindi ha sviluppato
robuste zampe, limitando molto la sua capacità di volare:
le sue ali sono molto corte e gli consentono solo brevi voli.
Ma la caratteristica che più lo distingue da tutti gli uccelli
del mondo è il canto: uno dei più melodiosi e forti
in assoluto, composto da note simili al suono di un flauto. Ogni
esemplare ha una melodia diversa, che varia di volta in volta: non
esiste mai un canto uguale ad un altro. Anche la femmina canta e
forma un duetto con il maschio, durante tutta la stagione riproduttiva.
Una leggenda Maori narra che la dea del flauto fosse una falena,
ma il Kokako le rubò la voce e se ne impossessò. Oggi
questa farfalla è muta, mentre il Kokako possiede il canto
più bello di tutta la foresta.
Unaltra leggenda racconta che il Kokako, riempiendosi i bargigli
di acqua, dissetò Maui durante la sua lotta contro il Sole.
Maui lo ricompensò donandogli zampe lunghe e forti, per permettergli
di correre e saltare alla ricerca di cibo.
I Kokako preferiscono arrampicarsi e saltare da un ramo allaltro,
piuttosto che volare: si nutrono di frutta ed insetti, liberando
gli alberi dai parassiti e diffondendo i loro semi. Cervo ed opossum,
importati dalluomo, rubano loro il cibo. Ratti, ermellini
e donnole, anchessi importati, li predano: i Kokako, vissuti
per milioni di anni in una foresta priva di predatori, si trovano
a dover competere con nuove specie finora mai viste.
Come se non bastasse, più del 90% delle foreste delle terre
basse dell isola del Nord sono scomparse negli ultimi 150
anni: la foresta si è spezzata in molte minuscole parti,
troppo piccole per sostenere i Kokako che necessitano di ampi territori
per procurarsi il cibo. Incapaci di volare per lunghi tratti, non
sono in grado di migrare da un pezzo isolato di foresta ad un altro.
Questi uccelli sono quindi imprigionati nella loro stessa terra,
senza possibilità di fuga in un ambiente sempre più
povero di cibo.
Oggi uno dei migliori uccelli canori della Nuova Zelanda è
anche il più raro, rarefatto come la sua foresta che è
stata sistematicamente smantellata.
I Kokako si riproducono da Novembre a Marzo. I piccoli rimangono
nel nido per 50 giorni e hanno bisogno di altri quattro mesi per
raggiungere la piena indipendenza. Le coppie, dopo essersi riprodotte
una volta, possono aver bisogno di anni prima di riprodursi di nuovo.
Oggi esistono meno di 400 coppie di Kokako: il DOC (Department Of
Conservation) sta tenendo sotto controllo gli animali importati,
e questo ha portato a una ripresa della specie.
Si sta lavorando per reintrodurre questo uccello in zone dove si
era estinto, rendendo la specie stabile anche per il futuro.
Fonti:
http://www.doc.govt.nz
kokako.mp3
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IL
TORDO NERO |
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Il
Tordo Nero (Petroica traversi) è un uccello insettivoro della
Nuova Zelanda, endemico delle isole di Chatham.
E molto simile ai nostri pettirossi, con la differenza che
è completamente nero. La sua storia è interessante,
perché è stato per molti anni luccello più
raro del mondo: nel 1981 erano rimaste in vita solamente due coppie
di questa specie.
Il salvataggio del Tordo Nero dallestinzione, è stato
uno dei più grandi successi di salvaguardia e conservazione
di specie selvatiche in pericolo.
Quando luomo arrivò per la prima volta nellarcipelago
di Chatham, vi introdusse predatori (ratti, opossum, gatti) e specie
concorrenti, che decimarono i Tordi Neri.
Dal 1900 il Tordo Nero sopravviveva solamente in una piccola isola,
chiamata Little Mangere. Questisola era piccola ed impervia,
con cime rocciose alte più di 200 metri, battute costantemente
da un forte vento: un luogo difficile da raggiungere, sia per i
predatori che per luomo. Ma era un luogo difficile anche per
il Tordo Nero, che non riusciva a riprodursi facilmente. Nel 1972
erano rimasti solamente 18 esemplari della specie.
In quel periodo la foresta di Little Mangere iniziò a cambiare:
si sviluppò un rampicante che soffocando gli alberi li indeboliva,
permettendo al vento di abbatterli facilmente. Anche gli uccelli
marini, scavando buche per nidificare, favorivano lerosione.
Il cibo del Tordo Nero scompariva insieme agli alberi della foresta.
Temendo un ulteriore peggioramento della situazione, il Wildlife
Service acquistò la vicina isola di Mangere, e vi piantò
120.000 alberi: se la situazione fosse peggiorata, si sarebbe reso
necessario il trasferimento degli ultimi Tordi Neri dallisola
di Little Mangere a Mangere.
Nel 1975 erano rimasti solamente otto esemplari, e lanno successivo
ne morì un altro.
Nel 1976 Don Merton e il suo team effettuarono il trasferimento,
sperando che, in una nuova foresta ricca di cibo e posti stabili
per la nidificazione, la specie potesse riprendersi.
Ma nel 1981 il numero di Tordi scese a 5 soggetti, di cui solo 2
femmine.
I Tordi Neri abitualmente crescono un solo pulcino per stagione:
nidificano una sola volta e depongono due sole uova, di cui una
è quasi sempre sterile.
Don Merton allora tentò di far nidificare i tordi neri più
volte in una stagione, sottraendo loro le uova e affidandole ad
una balia: lUsignolo delle Isole di Chatham. Questo uccello
covò regolarmente il primo uovo di Tordo Nero, nutrì
il piccolo che però morì di freddo, al decimo giorno
di vita a causa del nido troppo sporco, la cui forma non era adatta
ad accogliere un Tordo Nero.
Dal 1982 si scelse la Cincia, che si rivelò un' ottima balia.
I Tordi allevati in questo modo, però, assumevano il comportamento
delle Cince, rifiutando di accoppiarsi con esemplari della loro
specie. Il problema venne risolto restituendo i piccoli Tordi ai
loro genitori naturali, prima dello svezzamento.
Questa strategia salvò il Tordo Nero dallestinzione.
Nel 1983 due coppie vennero trasferite a South East Island, per
formare così due diverse popolazioni, in modo da dare più
spazio alle giovani coppie, facilitando la riproduzione spontanea.
Lutilizzo di balie si prolungò fino al 1989, allorchè
i Tordi Neri erano divenuti un numero sufficiente per poter affrontare
la riproduzione autonoma.
Attualmente ci sono più di 250 Tordi Neri. Si sta lavorando
per liberare lisola di Pitt da ratti e gatti, dare ai Tordi
unisola più grande e per reintrodurli a Little Mangere,
la loro isola di provenienza, dove la vegetazione si sta lentamente
rigenerando.
Fonti:
http://www.doc.govt.nz
tordonero.mp3
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LA
BECCACCIA DI MARE DELLE ISOLE CHATHAM |
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Questa
beccaccia di mare vive solo nelle isole Chatham, ed è una
specie ad elevato rischio di estinzione.
E completamente nera, con il petto bianco e becco, zampe e
occhi vermigli.
Gli adulti misurano 48 cm di lunghezza e si nutrono di molluschi
marini, vermi ed invertebrati di vario genere.
Fino alla fine degli anni 90 non è stata data molta
importanza alla situazione di questa specie, ma dal 1998 si è
dovuto procedere a un massiccio intervento, poichè erano
rimasti in vita solo un centinaio di esemplari.
Coppie
sono state trovate a South East Island, Pitt Island, Mangere Island
e Chatham island.
Oggi si contano più di 170 esemplari, sono ancora pochi ma
è già un primo passo per la salvezza di questo particolare
trampoliere.
Il declino della specie è stato provocato, al solito, dalla
predazione da parte dei mammiferi importati. Anche il bestiame allevato
ha calpestato uova e pulcini.
I piani per la salvaguardia della Beccaccia di mare delle Isole
Chatham, comprendono un costante monitoraggio dei nidi tramite telecamere,
eliminazione dei predatori, incubazione ed allevamento dei piccoli
in cattività, ripristino degli habitat ed un più accurato
controllo del bestiame, impedendo agli animali di entrare nelle
zone di nidificazione.
Oggi si sta cercando di aumentare il numero degli esemplari a 250,
in modo che la specie possa raggiungere una certa stabilità
riproducendosi con successo e minore assistenza.
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IL
KEA |
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Il
Kea (Nestor notabilis) è un pappagallo che vive nelle zone
montuose (1500-2000 metri di altitudine) dellisola del Sud.
Non è in pericolo di estinzione ed il numero di soggetti
esistenti è sconosciuto. Si pensa che ne sopravvivano dai
1000 ai 5000 uccelli.
Il Kea vive in ambienti ostili: è uno degli uccelli più
intelligenti del mondo e, grazie alla sua curiosità, riesce
a trovare sempre nuove fonti di cibo anche quando questo scarseggia.
Si nutre principalmente di vegetali ma non disdegna insetti e larve.
Nel corso del 900 lattività umana è aumentata
negli ambienti alpini: questo ha fatto si che i contatti tra uomo
e Kea fossero molto frequenti. I Kea hanno capito subito che dove
cè luomo cè cibo e si sono insediati
nelle vicinanze dei macelli di pecore. Mangiando scarti e frattaglie,
le loro abitudini col tempo sono cambiate ed hanno iniziato ad attaccare
anche le pecore vive negli allevamenti. Questo ha scatenato lodio
degli allevatori che hanno ottenuto dal Governo il permesso di sterminare
i Kea.
Oggi si sta cercando di limitare i contatti tra uomo e pappagallo,
eliminando le fonti di cibo a cui possono attingere i Kea.
Infatti il cibo offerto dalluomo è molto energetico,
ed i Kea non hanno più bisogno di perdere tempo alla ricerca
di cibo.
Questo comporta una maggiore disponibilità di tempo per i
Kea, che usano la loro intelligenza per esplorare i nuovi oggetti
messi dalluomo nel suo ambiente. Così facendo, con
il loro robusto becco, causano danni soprattutto nei parcheggi e
campeggi.
Questo problema si può risolvere solamente evitando di nutrire
i Kea: se non trovassero cibo facilmente, dovrebbero passare tutto
il tempo a cercarlo nelle foreste, e non farebbero più nessun
danno negli insediamenti umani.
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IL KAKA |
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Il
Kaka (Nestor meridionalis) è un grosso pappagallo di due
differenti sottospecie: il Nestor meridionalis septentrionalis che
vive a Nord della Nuova Zelanda, ed il Nestor meridionalis meridionalis),
isediato a Sud.
Il Kaka si nutre di bacche, semi e nettare. Il suo ruolo è
importante nellimpollinazione dei fiori.
Quando gli europei arrivarono in Nuova Zelanda, cerano molti
Kaka in entrambe le isole, ma dal 1930 gli uccelli erano rimasti
in poche aree. Oggi sono ancora relativamente comuni nel Whirinaki
e nel parco del Pureora, ma il numero dei soggetti è in declino.
I Kaka necessitano di molto spazio per sopravvivere. La distruzione
delle foreste e lintroduzione di specie alloctone, hanno avuto
un effetto distruttivo per la specie. Opossum, cervi e maiali rubano
il cibo ai Kaka; ratti e gatti li predano. Le vespe introdotte,
competono con i Kaka per il nettare. Il Kaka si è evoluto
in un ambiente privo di mammiferi, e quindi è una facile
preda per donnole e gatti.
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IL KAKI |
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Il
Kaki è un Trampoliere nativo della Nuova Zelanda, completamente
nero tranne le lunghe zampe, color magenta.
Per i Maori questa era una specie sacra: quando arrivarono gli europei
vi erano moltissimi Kaki. Ma gli europei introdussero nuove piante
e animali predatori, drenarono le paludi, canalizzarono le acque.
Lhabitat presentò profonde modificazioni, così
nel 1981 erano rimasti solo 23 Kaki in tutto il Paese. Da quel momento
iniziò un intenso programma per salvare la specie: vennero
catturati degli esemplari per farli riprodurre in cattività,
mentre tutte le uova vennero incubate artificialmente. I giovani
uccelli venivano poi reintrodotti dopo 3-9 mesi, prevenendo così
la predazione nel periodo in cui erano più vulnerabili.
Fonti:
http://www.doc.govt.nz/
Valentina Altair Bordin - Naturalista
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