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Pippo storia di un passerotto - Antonino Tomasello
 






Passero (Passer domesticus) In una fredda mattina d'inverno, camminando in un campo, sotto i piedi… sentii svolazzare un qualcosa… Era un passerotto in agonia… Lo raccolsi… era tutto bagnato ed infreddolito dalla gelida rugiada della notte.

Lo scaldai e lo portai a casa. Mi accorsi che era ferito… Un pallino assassino sul petto, eventualmente sparato da qualche cacciatore novello: cittadino senza osservanza!

Curai la sua ferita, gli diedi da mangiare, lo misi in una gabbia e lo chiamai Pippo! Piano, piano quasi tutti i giorni al momento della pappa… mi soffermavo ad osservarlo! Lui, di risposta, alla mia presenza festoso si agitava… come se fossimo diventati amici.






Passero (Passer domesticus) Arrivo' la primavera. Maggio: il mese delle rose e dell'amore! Un di' mi avvicinai a Pippo… lo vidi triste e malinconico, mi guardava muovendo la testina, come mi volesse dire: "perche' sono prigioniero? Che male ho fatto?". Mi fece tanta tenerezza. Lo presi, misi un segnale alla sua zampetta, lo baciai, gli dissi: "sei libero piccolo passerotto mio!".

Passarono due giorni… Mentre ero seduto sotto il portico di casa, un gruppetto di passerotti si poso' sul piazzale, uno di questi spicco' il volo e si adagio' sul tavolo accanto a me… Era il mio passerotto… Pippo! Come volesse ringraziarmi…! Mi commosse! Misi sul tavolo un po’ di chicchi di grano… cosi' Pippo venne per diversi giorni.

Un bel mattino arrivo' una passerotta, notai delle pagliuzze in bocca ed in meno che si dica sulla trave del portico, con tanta diligenza, si costruirono il loro nido d'amore.






Passero comune imbecco di un nidiaceo Fu cosi' dolce osservare la passerotta covando e Pippo vicino vegliando. Nacquero cinque uccellini, i genitori premurosi li cibavano. Era spettacolare vedere quando la mamma e il papa' li avvicinavano.

I piccoli alzavano le testine ancora senza piume, cigolando con la bocca aperta attendendo di essere imbeccati.

Cresciuti, scesero dal nido e guidati dai genitori, spiccarono il volo verso i campi, l'immenso cielo azzurro e la vita.

Ho atteso con la speranza che Pippo tornasse ma non fu cosi'. Non e' piu' tornato lasciando in me un piccolo vuoto. Gli augurai: "buona fortuna… Anda con Dios!".



Racconto di: Antonino Tomasello  Copyright©verdiardesia.com
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