mistero london fancy canary

 

London Fancy Canary - antica stampa inglese dalla rete
Gentile Dott. Canali,

mi presento, sono Ivana Laghi e scrivo da Desenzano del Garda. Non sono ancora tesserata della FOI, benché allevi canarini da tenerissima età. E’ un passo che comunque farò presto, sto perfezionando la mia cultura di canaricoltura e quando mi sentirò pronta per compiere il gran balzo verso il professionismo ornitologico, chiederò la mia tesserina FOI. Allevo canarini di colore mosaico rosso e canarini Lizard. Le scrivo tuttavia in merito al canarino London, seguendo da tempo nel forum di verdiardesia l’argomento specifico. Mi preme conoscere il parere di una persona tanto autorevole ed esperta come lei in tema di genetica del canarino. Secondo lei Giovanni, il London è mai esistito veramente? E se sì, è riesumabile dall’oblio del tempo? Ed a partire da quali razze? Esso come antica razza estinta è ancora nel Lizard? Se sì, come farlo riemergere concretamente? Era un pezzato simmetrico? Era una mutazione recessiva del Lizard? Grazie Dott. Canali per le risposte che vorrà cortesemente fornirmi, sempre che la redazione consideri pertinente e le sottoponga questo mio quesito che non verte strettamente sul canarino di colore.

Ivana Laghi – Desenzano del Garda (BS)







Risponde Giovanni Canali


London Fancy Canary con pullus - antica stampa inglese dalla rete Gentile signora Ivana,

sono lieto di risponderle, incoraggiandola preventivamente all’iscrizione alla F.O.I., proprio sulla rivista F.O.I. “Italia Ornitologica” anni fa ho scritto un articolo “Razze Antiche” n° 4 - 2004 (che varrebbe la pena di rivedere) ove ho parlato anche del London, e ho fato diverse considerazioni che sintetizzo in riferimento alla sua domanda. In realtà più che parlato ho fatto appunto delle considerazioni, visto il mistero che avvolge questa razza, della quale non è certa neppure l’esistenza. I maggiori autori del passato, vale a dire Mannelli e Menassè non avevano la stessa opinione; infatti il primo dubitava molto dell’esistenza del London mentre il secondo ne è convintissimo. Io non sono certo dell’esistenza di questa razza e soprattutto del suo reale valore, inteso come tipicità. Propendo per l’esistenza visti i riscontri presenti in letteratura, anche se ben conosco i riciclaggi degli scritti altrui che spesso vengono fatti in modo acritico. Il soggetto imbalsamato, presente al museo di Londra, che viene presentato come prova sul testo di Menassè (se ne conservano due) non lo considero davvero probante poiché potrebbe essere un anomalo; infatti a volte alcuni soggetti dopo la prima muta per ragioni non genetiche non esprimono bene le melanine, trasformandosi in falsi pezzati. Inoltre appare difettoso; infatti presenta una vistosa chiazza melaninica sul petto (ed in parte su dorso e nuca), noti che non è ben definita, situazione non da pezzato. Era quello un soggetto scadente o si viaggiava a quei livelli? Non è dato sapere. Appare debole l’argomentazione di Menassè sulle fedeli riproduzioni grafiche poiché non vi è alcuna certezza sulla loro fedeltà. È ben noto come diversi disegnatori idealizzino i soggetti rappresentati, non si truccano anche le foto? Lo abbiamo ben visto più volte. Ammesso che sia esistito, cosa abbastanza probabile, lei mi chiede come “riesumarlo”; ebbene si è parlato molto di parentele con il Lizard, sostenendo che i nidiacei si somigliassero molto. Partendo da questo assunto c’è chi ha tentato di selezionare il Lizard in modo anomalo cioè accentuando le parti lipocromiche. Un tentativo che io ho seguito con interesse, ma che pare sia più volte fallito. Altre vie non ne vedo.


Nidiata di canarini Lizard - foto dalla rete Bisognerebbe avere mutazioni o quantomeno anomalie selezionabili, ma queste essendo spontanee non possiamo crearle. Per me è da escludere con molta chiarezza qualsiasi tentativo di produrre pezzati simili al London come spigherò in seguito. Secondo la tradizione il London nasceva melaninico ma con la prima muta diventava lipocromico (non si fa cenno alla parte vaporosa, il cosiddetto sottopiuma), le penne che non mutano nella prima muta rimanevano melaniniche, si parla di remiganti e timoniere, ma non di copritrici delle primarie e di alula, che pure non mutano, non so il perché, tuttavia osservando alcuni disegni appaiono melaniniche, secondo logica. Di questa tradizionale spiegazione parla anche Menassè il quale però accetta (cadendo in contraddizione) come fattibile l’ipotesi di chi (Bennett) vorrebbe arrivare alla ricostruzione meticciando il Lizard con canarini lipocromici Border e Norwich. Da un accoppiamento del genere potrebbero nascere solo pezzati; la tesi del pezzato alcuni la sostengono (per me è totalmente errata) ma il Menassè si è rifatto a quella tradizionale, cioè nascita melaninica, mentre i pezzati sono tali da subito, quindi accettando questa tesi, vi è incompatibilità con la produzione di pezzati. Vorrei dire molto chiaramente che non è ipotizzabile un pezzato, almeno normale come lo conosciamo, avere caratteristiche da London. Un pezzato diverso, prodotto da meccanismi diversi, non lo ritengo probabile, ma non posso escluderlo; invece uno come quelli ben noti credo proprio di doverlo escludere. Le timoniere tutte melaniniche in un pezzato sono rare, ma non impossibili (quando accade di solito sono melaniniche anche penne vicine alla coda) di solito sono melaniniche solo le timoniere esterne e lipocromiche quelle interne in diverse misure. Che le remiganti primarie possano essere tutte melaniniche in un vero pezzato, mi sento di ritenerlo quasi impossibile. Le remiganti primarie nei pezzati sono almeno in parte lipocromiche, specialmente le più esterne.


Canarino pezzato - foto dalla rete Remiganti primarie tutte melaniniche si possono rinvenire (raramente) solo in pezzati molto relativi, cioè quelli che presentano una nettissima prevalenza melaninica, praticamente solo piccole toppe lipocromiche. Non tutte le parti del Canarino hanno le stesse probabilità di essere lipocromiche o melaniniche, si nota che alcune parti più di altre hanno frequenze lipocromiche (acianiche) ed altre al contrario, sia nei pezzati che nei soggetti lipocromici o melaninici difettosi e quindi impuri. Osservazioni del genere sono distribuite nei miei lavori. Vorrei osservare che quando erano previsti i pezzati simmetrici non si prevedeva un pezzato simile al London, palesemente irrealizzabile, ma altri vari casi. Quello più vicino o meglio meno lontano dal London prevedeva un soggetto prevalentemente lipocromico con lati della coda, sella e occhiali melaninici, si accettavano anche situazioni parziali. Per sella si intende parte dell’ala che dà l’impressione di una sella, ma non fanno parte di questa le remiganti primarie. Gli occhiali sono macchie melaniniche attorno agli occhi che si allungano verso la nuca senza raggiungerla. Una situazione del genere la si riscontra spesso in diverse razze inglesi ove le pezzature simmetriche venivano dagli stessi inglesi (forse lo sono ancora) molto apprezzate e probabilmente devono avere dei ritorni, magari anche non voluti nei soggetti attuali, forse come conseguenza di antiche selezioni. Comunque anche se fosse possibile un pezzato come il London, sarebbe talmente raro da richiedere una vita o giù di lì per averne uno e francamente sarebbe troppo.


Quanto alla sua ultima domanda sulla mutazione recessiva del Lizard, non sono in grado di rispondere, non lo posso escludere ne confermare, per saperlo occorrerebbero prove di allevamento che non ci sono. Infine c’è da chiedersi quale fosse il livello di tipicità del London, a quel che si narra piuttosto basso con frequenti difetti, il soggetto imbalsamato lo confermerebbe, ove fosse davvero tale. Non è escluso che il livello troppo basso di tipicità e non solo la perdita delle caratteristiche dopo la seconda muta, che lo avrebbe dovuto fare diventare simile ad un lipocromico, abbiano scoraggiato, ben comprensibilmente, gli allevatori. Ho fatto qualche altra osservazione ma non voglio dilungarmi troppo, ritengo che gradirebbe leggere l’articolo citato, penso che lo potrà trovare presso qualche allevatore iscritto alla F.O.I.. Gradisca distinti saluti.


Giovanni Canali