Egregio Dott. Canali,

sono due anni che ho deciso di allevare e selezionare l’agata opale a fattore giallo, giallo avorio, e bianco recessivo intenso e brinato, canarino che mi ha sempre affascinato per l’effetto azzurrino che riesce ad esprimere il disegno. Passiamo alle mie domande:

1) Per effettuare una giusta selezione per questo canarino io uso effettuare accoppiamenti puro x portatore, raramente portatore x portatore, perché non riesco ad individuare i soggetti portatori da quelli omozigoti; è giusta questa strada?

2) Nel criterio di giudizio non è scritta l’intensità del disegno se tenue o marcato, qual'è da preferire?

3) Quest’anno ho acquistato dei maschi tipici per fissare il mio ceppo, ora mi sono accorto che alcune timoniere e remiganti, che stavano ricrescendo sono di un giallo più pallido rispetto alle altre. Ciò mi fa pensare ad una colorazione nel periodo della muta solo per intensificare il giallo (pratica molto usata, ma nessuno lo dice); volevo sapere se anche io al momento della muta dovrò colorarli? Da premettere che io vorrei selezionare un giallo che non abbia bisogno di coloranti. E quali sono le strade per arrivare ad un giallo limone puro? La ringrazio anticipatamente per la sua risposta. Cordiali saluti.

Gagliardi Aniello - Napoli

Risponde Giovanni Canali


Gentile sig. Gagliardi,

(1) per la prima domanda rispondo: si è la cosa migliore. L’accoppiamento con portatori è necessario per avere il migliore azzurro. L’importante che i portatori siano validi come classici. Non è vero come molti dicono che i portatori di opale siano meno belli.

(2) Per la seconda domanda le faccio notare che nei criteri di giudizio c’è scritto "sottile ed interrotto e grigio azzurrino molto luminoso", tale effetto in realtà può essere presente sia in disegni leggeri che più pesanti, ma non potrebbero essere sottili come detto prima. In vecchissimi criteri di giudizio si parlava di disegno "appena percettibile", il che era eccessivo, personalmente lo descrivo come "leggero ma nitido". In buona sostanza deve corrispondere a quello di un ottimo classico con l’ulteriore forte diluizione dell’opale. Così come non vogliamo classici grigiastri con poco nero, ma li vogliamo con la massima concentrazione del nero, negli opale agata dobbiamo ricercare un disegno concentrato e ben azzurro. In entrambi i casi cercheremo però la massima diluizione dell’agata che comporta il disegno spezzato e sottile. Devo richiamare la sua attenzione sul fatto che a volte abbagliati dall’azzurro si accettano come ottimi anche disegni pesanti, il che non è corretto.

(3) Per quel che concerne la terza domanda, devo dire che non mi risulta essere così diffuso il metodo di colorare i gialli. Tale metodo è necessario nei lipocromici per avere l’ala gialla uniforme e non solo nel bordo se si vuole esporre nelle ali gialle, allora si comincia sulla femmina prima dell’accoppiamento e da nido. Nei melaninici non sono previste ali particolarmente gialle, anzi nei lipocromici ad ala bianca si vorrebbero bianche.


L’uso della luteina (il carotenoide usato), pare possa dare tonalità non ottimali. Mi risulta strano un calo di lipocromo nelle timoniere e remiganti negli adulti, francamente non so cosa possa averlo provocato. Di regola non accade, semmai il contrario. L’ipotesi del colorante durante la muta mi pare poco probabile, vedrà con la muta completa se ci sarà un calo generalizzato. Personalmente sono contrario ai coloranti e non li consiglio, apprezzo quindi il suo desiderio di farne a meno. Una buona selezione del giallo come ben espresso e di tonalità limone, comporta una selezione attenta che deve considerare la multifattorialità (carattere quantitativo) sia del giallo come pigmento che del limone come caratteristica strutturale. Non ci sono strade per arrivare al giallo limone puro, un minimo di variabilità è ineliminabile. Si devono escludere soggetti con tracce di rosso (il giallo puro esiste ed è carattere naturale), inoltre si sceglieranno i soggetti più limone. Le suggerisco il mio testo sul quale queste selezioni sono ampiamente trattate. Cordiali saluti.


Giovanni Canali