rinsanguare i ceppi di rossi
 



Canarino di colore rosso intenso - foto dalla rete
Esimio Dott. Canali Buongiorno,

mi presento, sono Alfonso Ciccarelli: un modesto allevatore di canarini lipocromici e melaninici (nero rosso) rossi, napoletano verace trapiantato a Venezia per ragioni di lavoro.

La seguo da tempo su verdiardesia.com e trovo la Sua collaborazione estremamente qualificante per il portale, e tenacemente illuminante per tutti noi amatori del canarino di colore. La mia domanda e' molto semplice e spero non le risulti impertinente...

1) Ha ancora un senso logico in termini selettivi, introdurre di tanto in tanto in un ceppo di rossi un Cardinalino del Venezuela o suo ibrido per rafforzare il set di geni responsabile dell'espressione del lipocromo rosso? Se si', con quale criterio operare?

2) Poiche' il Prof. de Baseggio sostiene il canarimo mosaico derivare dalla ibridazione passata con il Cardinalino del Venezuela, Le chiedo se rischio di inquinare i miei ceppi di categoria intenso e brinato, con un eventuale reinserimento saltuario del Cardinalino del Venezuela, anche se diversi amici da me interpellati sono scettici circa l'ipotesi di de Baseggio e mai hanno visto sortire dai propri nidi di rossi intensi e brinati, dei canarini mosaico a seguito di saltuario rinsanguamento con Cardinalino del Venezuela e/o relativo F1.

La saluto molto cordialmente sperando in una Sua serena risposta. Con stima.

Ing. Alfonso Ciccarelli - Mestre (Venezia)










Risponde Giovanni Canali


Cardinalino del Venezuela maschio ancestrale - foto dalla rete Egregio Ing. Ciccarelli,

La ringrazio per l’apprezzamento e le rispondo volentieri.

In effetti in molti ceppi a fattori rossi vi sono carenze, talora molto forti, di geni per il rosso. Le racconto un aneddoto indicativo: in visita presso un amico, notai una canarina nera giallo mosaico, di notevole qualita', ma molto difettosa come varieta'; infatti presentava lipocromo parzialmente dorato e quel che e' piu' grave, con tracce d'arancio. Gli dissi piu' o meno: "peccato che questa verde abbia un lipocromo scadente, per il resto sarebbe ottima". L'amico di rimando: "guarda che non e' una verde, e' una bronza che non ha mangiato colorante".

Spero che l'esempio sia indicativo; in alcuni ceppi il rosso naturale e' cosi' scarso che in assenza di colorante artificiale, i soggetti sono piu' affini a gialli inquinati e scadenti che non a rossi. Appare quindi evidente che la cura della varieta' debba essere aumentata, sotto il punto di vista genetico, poiche' troppo spesso si confida solo sui coloranti. Fra l'altro i coloranti agiscono meglio su base gia' buona, per ovvi motivi.

Inserire in un ceppo periodicamente il Cardinalino o suoi derivati, e' fatto utile. Per la varieta', ci sono anche problematiche da superare per altri aspetti, quali il tipo; infatti nei lipocromici ci saranno pezzati e macchiati e nei melaninici diluiti, minori diluizioni da correggere. Meno problemi nei melaninici ossidati, visto che il Cardinalino di tipologia selvatica e' un nero. Qualche problema anche per la taglia che si riduce, ed alto ancora.

Va anche detto che un rinsanguamento si puo' fare anche inserendo canarini puri di ceppi ottimi come varieta'. Un ottimo parametro per valutare la qualita' della varieta' e' l'osservazione dell’ala quando non e' colorata; poiche' i soggetti piu' rossi l'hanno biancastra, quelli piu' inquinati di giallo, gialla.












Canarino di colore lipocromico rosso mosaico maschio - foto dalla rete
Qualora volesse utilizzare il Cardinalino o suoi vicini derivati (F1, R1, R2 ecc…) dovra' scegliere, nel primo caso un cardinalino di ottima espressione rossa. Purtroppo la specie Cardinalino, allo stato domestico, e' stata "massacrata" da un'infinita' di ibridazioni, al fine di introdurre varie mutazioni apparse in specie affini a fattori gialli. La situazione e' perfino tragica; la piu' bella caratteristica del Cardinalino e cioe' la varieta' rossa, e' stata terribilmente compromessa. Oggi si vedono cardinalini cosi' giallastri, da fare pena...

Per rinsanguare tali soggetti non solo non sarebbero utili, ma forse perfino dannosi. A tale scopo si devono ricercare cardinalini di elevato rosso, possibilmente di ceppi non inquinati geneticamente, ammesso che ancora ce ne siano. Lo stesso discorso vale per gli ibridi ed loro i derivati; devono essere ben rossi altrimenti avremo solo problemi e nessuna utilita'.

Per gli ibridi e loro derivati c'e' anche l'aspetto tipo, vale a dire che quando si intende andare verso una linea non si possono utilizzare ibridi con tipi incompatibili, ad esempio: un ibrido derivante da un agata, non puo' essere utilizzato in un ceppo di ossidati. Ovviamente per un ceppo di lipocromici occorrono ibridi o reibridi fatti con lipocromici. Per l'acquisto di ibridi o loro derivati ci si dovra' rivolgere ad allevatori affidabili.

Per la seconda domanda, posso dirle che la tesi tradizionale del Cardinalino come origine del mosaico, fortemente sostenuta dal prof. de Baseggio, la considero del tutto infondata. Nelle mie pubblicazioni tale tesi e' confutata in modo ampio e netto. Puo' vedere anche il sito della mia associazioni di Parma (adop-parma.com), ove in un intervento sull'origine del mosaico la tesi tradizionale e' nettamente stroncata.

Del resto le testimonianze dei suoi amici sono chiaramente indicative. Semmai si inserirebbe il brinato in un ceppo di mosaico, usando il Cardinalino, che come tutti i fringillidi e' un brinato. Gradisca cordiali saluti.


Giovanni Canali  Copyright ©verdiardesia.com