cromia ali dei canarini rossi
 



Canarino lipocromico rosso - foto dalla rete
Salve Dott. Giovanni Canali,

volevo chiederle a riguardo dei lipocromici rossi, come mai accoppiando due soggetti ala bianca vengono fuori figli con ala giallina e se gli stessi possono essere, dopo averli opportunamente colorati, utilizzati per le mostre ornitologiche come soggetti ala rossa!

Entrambe le categorie come si selezionano, entrando più nello specifico? Cordiali saluti.

Matteo Di Fazio - Pescara







Risponde Giovanni Canali


Canarini rossi - foto dalla rete
Gentile sig. Di Fazio,

L'ala gialla e l'ala bianca sono diverse espressioni attinenti alla varieta' rosso. Non costituiscono varieta' separate. Per dirla in termini semplici, i belli sono ad ala bianca ed i brutti ad ala gialla. Per spiegare il fenomeno, in effetti non proprio semplicissimo, in passato sono state fornite spiegazioni del tutto infondate, come quella che gli ala bianca fossero geneticamente agata, e quelli ad ala gialla bruni! Incredibile a dirsi questa spiegazione e' stata condivisa da molti. Eppure bastava guardare gli agata rossi per constatare che possono avere l'ala sia gialla che bianca.

Il rosso non ha nulla a che fare con le melanine. Taluni hanno tirato fuori anche una presunta feomelanina gialla, ma tale melanina che e' rarissima e di un giallo sporco non pari a quello lipocromico, esiste se non vado errato nei galliformi, ma non certo nei fringillidi come il canarino, e non mi sembra proprio il caso di confondere. Secondo me il meccanismo e' strettamente di varieta', legato al fatto che i soggetti ad ali bianche sono molto rossi e con poco giallo, mentre quelli ad ali gialle sono meno rossi e con piu' giallo. Insomma i belli e i brutti, o se preferisce i migliori e i peggiori.

Il fatto che nei piu' rossi giovani del primo anno, alcune penne delle ali (a volte anche timoniere) che non mutano, rimangono biancastre e non rossicce, ritengo sia da ricercare nel fatto che i pigmenti rossi hanno un periodo di elaborazione molto piu' lungo e complesso rispetto a quelli gialli, e le penne forti sono piu' grandi e si formano prima. I pigmenti rossi non farebbero quindi in tempo a pigmentare tali penne nei novelli. Il fatto poi che da soggetti ad ali bianche possano nascere alcuni ad ali gialline, oltre a far escludere ulteriormente certe tesi (da due agata non possono nascere dei bruni), ritengo sia da ricercare, come motivo, nella multifattorialita' della varieta' rosso. Sappiamo che coi caratteri quantitativi, si possono veder nascere figli a volte uguali, altre volte migliori o peggiori dei genitori. Per avere una prole omogenea bisognerebbe avere riproduttori omozigoti per tutte le coppie alleliche coinvolte nella produzione del carattere quantitativo (poligenico) considerato; il che e' molto difficile, specialmente se le coppie alleliche sono numerose.



Canarini rossi - foto dalla rete
Per quanto riguarda la colorazione da nido, io la detesto. Comunque si dice che i soggetti ad ali gialle siano piu' adatti, almeno sotto l'aspetto del colore omogeneo. In effetti quelli ad ali bianche, nelle penne non mutate, si ritroverebbero quasi esclusivamente la cantaxantina sintetica e quindi una certa differenza fra il colore delle ali ed il resto del piumaggio, salve magari le timoniere se non mutate. Mentre quelli ad ali gialle, avendo lipocromi, ancorche' gialli, sulle ali avrebbero un assorbimento piu' simile al resto del piumaggio, e quindi un effetto finale piu' omogeneo.

Il problema e' che uno non puo' sapere bene prima come saranno i novelli ed inoltre c'e' il rischio, direi la certezza, di selezionare dei brutti rossi per l'alimentazione da nido. Non faccio commenti per risparmiarmi la fatica di misurare le parole.

Quanto alla selezione, e' corretto selezionare l'ala bianca, non come carattere a se stante, poiche' pare non esserlo, ma perche' e' da ritenere indice di migliore qualita' della varieta' rosso, che appare appunto piu' rossa e quindi meno inquinata di giallo. Del resto e' logico che il rosso nei rossi sia ricercato al massimo, pertanto si guardi l'ala e per chi se lo memorizza bene il colore da nido prima dell'alimentazione colorante, facilmente i piu' rossi appaiono piu' chiari di quelli inquinati di giallo. Il problema e' che i coloranti ostacolano la selezione genetica rendendo piu' difficile la valutazione della varieta'.

Per chi volesse selezionare l'ala gialla, non ho consigli da dare, la ritengo irrazionale. Come vede ho "il dente avvelenato" nei confronti di certi orientamenti C.O.M. – O.M.J. verso i coloranti, nei gialli ancora di piu'. Tuttavia non disapprovo la decisione di ammettere a concorso le ali colorate e bianche separate, bisogna pure considerare anche le mostre internazionali. Spero solo che la colorazione da nido prenda poco piede in Italia. Mi auguro che anche Lei vorra' preferire la non colorazione da nido. Cordiali saluti.


Giovanni Canali