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Saline di Margerita di Savoia, dune di sale    Fenicotteri rosa (Phoenicopterus ruber)



LA RISERVA ORNITOLOGICA "SALINE DI MARGHERITA DI SAVOIA" (BT)

Quando la conservazione si sposa con la produzione

Sabato, 26 luglio 2014



Ricorrentemente si accusano protezionisti e conservazionisti di essere contro il progresso e la produzione, contemplando una visione statica ed utopica della natura che contrasta con le esigenze del progresso produttivo e della tecnologia. Niente di piu' sbagliato, perche' non necessariamente conservazione, lavoro e produzione costituiscono interessi antitetici. E’ sempre possibile, attraverso scelte oculate a basso impatto ambientale, conciliare le necessita' del mondo produttivo con la tutela degli habitat. Esempio in tal senso ci viene fornito in Puglia.

La riserva naturale "Saline di Margherita di Savoia" - anche nota come Saline di Barletta - e' una cospicua area naturale protetta ad attivita' produttiva ed economica, dislocata nella giovanissima provincia di Barletta Andria Trani e istituita nel 1977; si estende su una superficie complessiva di 3.871 ettari, ove la produzione del sale mediante tecniche ed attrezzature di avanguardia, si sposa in modo formidabile con la tutela avifaunistica.

La salina di Margherita di Savoia era presente gia' nel terzo secolo d.C., fu poi utilizzata dai Normanni. Sul finire del XVI e l'inizio del XVII secolo comincio' una prima espansione dell’area produttiva che era all'epoca di proprieta' privata. Nel Settecento la Salina fu acquisita dai Borbone che la ritennero "la piu' preziosa gemma della loro corona" e torno', pertanto, ad una gestione pubblica. Nel 1754 vi fu l'ammodernamento e l'ampliamento delle Saline, avvenuto anche con la creazione di nuove zone salanti, come quella denominata della "Regina".

Nel Novecento vi fu una progressiva industrializzazione delle saline. Negli anni '30 fu progettatto un avveniristico magazzino da parte di Pier Luigi Nervi. Le saline passarono poi ai Monopoli di Stato, dal 1994 ad AtiSale e nel 2003 alla Societa' Salapia Sale srl. Nel 2011 le saline sono state acquisite dal gruppo Semeraro-Dali Staiti.

Le saline di Margherita di Savoia si affacciano nell'Adriatico e sono le piu' grandi d'Europa e le seconde nel mondo. Il Sale prodotto in Puglia soddisfa piu' della meta' del fabbisogno nazionale di cloruro di sodio della popolazione del Belpaese, con una produzione media annuale di circa 5.500.000 quintali (Fonte: Wikipedia).





L'area faunistica del complesso delle saline e' di estrema importanza, soprattutto per l'avifauna migratoria. Dislocate lungo le rotte delle migrazioni, le saline costituiscono ambiente ideale per la sosta, lo svernamento e la riproduzione di centinaia di specie diverse di uccelli, talune molto rare e protette.

La biodiversita' della fauna alata che fruisce a vario titolo della zona umida e' notevolissima e cio' costituisce una ingente ricchezza del sito, dal punto di vista naturalistico e conservazionista. Le saline riproducono un ambiente naturale acquatico estremamente differenziato, con la fitta ragnatela di argini delle vasche salanti di diversa profondita' e concentrazione di sale, ammantata da Salicornie (Salicornia europaea, Arthrocnemum fruticosum), i canneti ripariali, i boschetti di tamerici.

Per tale motivo le saline di Margherita di Savoia sono state dichiarate "Zona Umida di Importanza Internazionale" come habitat degli uccelli acquatici, ai sensi della Convenzione di Ramsar; "Zona di Protezione Speciale" ai sensi della direttiva 79/409/CEE concernente la conservazione degli uccelli selvatici; "Sito di Importanza Comunitaria" ai sensi della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonche' della flora e della fauna selvatiche. L’intero habitat naturale entrera' a far parte della rete europea di aree protette denominata "Natura 2000" (Fonte: Corpo Forestale dello Stato).

Ovviamente le specie di uccelli presenti nella salina di Margherita di Savoia, variano in relazione alle stagioni ed ai flussi migratori. Diverse specie di volatili svernano in salina, altre svernano e si riproducono in primavera, o giungono a fine inverno e si riproducono. Altre ancora sono segnalate solo di passo.

Le specie di uccelli osservate nella salina sono centinaia. Si sono contati tra i 7.000 ed i 17.000 fischioni (Anas penelope) e fino a 5.000 volpoche (Tadorna tadorna). Tra i trampolieri il piu' numeroso risulta il piovanello pancianera (Calidris alpina) stimato fino a quasi 8.000 individui. Inoltre si hanno elevate concentrazioni di svassi piccoli (Podiceps nigricollis), aironi bianchi maggiori (Egretta alba), garzette (Egretta garzetta), chiurli maggiori (Numenius arquata), varie specie di anatre, folaghe (Fulica atra), spatole (Platalea leucorodia), gru (Grus grus), oche selvatiche (Anser anser), pittime reali (Limosa limosa), combattenti (Philomacus pugnax) e molte specie di altri trampolieri.

La riserva riveste una grande importanza per l'avifauna anche come area di riproduzione. Vi si trovano le piu' grandi colonie italiane di avocetta (Recurvirostra avocetta), oltre 650 coppie; gabbiano corallino (Larus melanocephalus), circa 1000 coppie; gabbiano roseo (Larus genei), fino a piu' di 900 coppie; fraticello (Sterna albifrons) con oltre 600 coppie; cavaliere d'Italia (Himantopus himantopus), fino a 140 coppie.

Alcune nidificazioni nella salina sono invece importanti non solo dal punto di vista numerico, ma anche per la rarita' delle specie come ad esempio: la sterna zampenere (Gelochelidon nilotica) o il beccapesci (Sterna sandvicensis).

Un discorso particolare merita il fenicottero (Phoenicopterus ruber), specie che ha colonizzato in grande numero ed in tempi recenti le saline di Margherita di Savoia. A partire dai primi anni '90, i fenicotteri hanno cominciato ad insediarsi nelle vasche meno profonde e piu' salate della riserva, riuscendo per la prima volta nel 1996 a riprodursi all'interno della salina. Il numero di individui e' continuato cosi' a salire fino a raggiungere oggi i circa 6.000 esemplari, ovvero la piu' grande concentrazione della specie nell'Italia continentale. Questi uccelli sono quindi diventati una presenza stabile sul territorio dell'area protetta, nella quale trovano in abbondanza le proprie risorse alimentari rappresentate in gran parte dal crostaceo Artemia salina, a cui devono l'appariscente colorazione rosa della loro livrea.

Un cenno particolare meritano anche gli uccelli rapaci che frequentano la zona umida della salina e le praterie di salicornia circostanti. Infatti, specialmente nei mesi invernali e durante i passi, nell'area si possono osservare le evoluzioni dei falchi pellegrini (Falco peregrinus) e dei lanari (Falco biarmicus) alla ricerca di prede. Ugualmente i falchi di palude (Circus aeruginosus) setacciano gli specchi d'acqua in cerca di anatre o folaghe, mentre i falchi pescatori (Pandion haliaetus) adottano la loro spettacolare tecnica nella cattura dei pesci. Si ricorda che questi territori godettero gia' nel 1200 della protezione loro accordata dall'Imperatore Federico II di Svevia, cultore della caccia con il falco (Fonte: Corpo Forestale dello Stato).

All'interno della riserva si trova l'Osservatorio naturalistico "Salpi" gestito dalla LIPU – "Lega Italiana Protezione Uccelli". E’ possibile visitare le Saline mediante visita guidata, contattare i seguenti recapiti: Tel. e Fax 0883.657519 dalle ore 8.30 alle ore 13.00 - dal luned́ al venerd́.

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Fonte: nota di redazione






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