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Gallina prataiola (Tetrax tetrax)    Gallina prataiola (Tetrax tetrax)



L'UCCELLO DELLA PASTORIZIA

L'otarda minore (Tetrax tetrax Linnaeus, 1758), uccello delle steppe

Sabato, 19 luglio 2014



Vive stanziale in Italia un uccello volgarmente noto come Gallina prataiola, scientificamente denominato Otarda minore (Tetrax tetrax). Trattasi di un grosso volatile, oggi sempre piu' raro nel nostro Paese, grande quasi quanto un fagiano, abituale colonizzatore di areali agresti aridi e stepposi (pascoli), per solito dimora di greggi e pastori.

Piu' che una gallina l'Otarda minore e' da considerare un lontano parente della Gru, con le sue lunghe zampe; l’apertura alare puo' raggiungere i 90 cm., mentre la lunghezza al dorso risulta mediamente nell'ordine dei 45 cm.. In Italia l'Otarda minore sopravvive in circa 2.000 esemplari in Sardegna, mentre la piccola popolazione pugliese - un tempo localizzata in provincia di Foggia nel promontorio del Gargano, in Salento e forse sulle Murge baresi (agro di Altamura) - risulta estremamente rarefatta se non addirittura estinta; in proposito mancano rilevamenti scientifici certi ed attuali.

L'Otarda minore nidifica oltre che in Europa meridionale (Italia - Spagna) e centrale (Francia), anche in Asia occidentale ed Africa settentrionale. Occasionalmente segnalato come uccello erratico in Gran Bretagna e Polonia. Le popolazioni piu' settentrionali d'Europa migrano a Sud in inverno, le altre restano stanziali tutto l'anno. La specie e' onnivora, nutrendosi di semi, bacche, erbe e piccoli invertebrati.

La riproduzione si compie nella bella stagione. Il maschio dell'Otarda minore corteggia con ardore la femmina in vistosa parata nunziale, gonfiando il piumaggio del collo e del capo, piegandosi sulle lunghe zampe per poi compiere piccoli salti per aria. Le femmine depongono da 3 a 5 uova, in buche del terreno bene occultate tra la vegetazione stepposa ed arbustiva degli ambienti aridi. La cova ha una durata complessiva di 20 giorni ed il nido viene assiduamente sorvegliato dal maschio. Qualora vi fosse un pericolo, la femmina si discosta dal sito di nidificazione fingendosi ferita, per attirare lontano dalle uova il predatore. I pulcini, ricoperti da fitto piumino bianco, sono nidifughi e capaci di nutrirsi da soli gia' a poche ore dalla schiusa.





La specie - secondo la IUCN Red List - e' attualmente prossima alla minaccia d'estinzione, per via della progressiva perdita del proprio habitat naturale.

A livello nazionale e' inserita nell'elenco dell'Allegato I alla Legge Regionale 29 luglio 1998 - n. 23 della Sardegna - come specie tutelata e pertanto ne e' vietata l'uccisione, la cattura o il disturbo. A livello internazionale e' invece inserita nell'appendice II della Convenzione di Berna. E' inoltre inserita nell'Allegato I della Direttiva 79/409/CEE del Consiglio, del 2 aprile 1979, concernente la conservazione degli uccelli selvatici (Fonte: Wikipedia).

Attualmente e' allo studio un progetto di reintroduzione della Otarda minore in Puglia, finanziato dalla Unione Europea. Un progetto che vede coinvolte importanti istituzioni scientifiche di altri due Paesi europei: Spagna e Francia, nonche' i due parchi nazionali pugliesi: il Parco Nazionale del Gargano e dell’Alta Murgia, cosi' come un'importante associazione di categoria del mondo agricolo italiano, la Coldiretti.

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Fonte: nota di redazione






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