due quesiti di canaricoltura

 

Canarino agata pastello rosso mosaico - foto Lodato
Signor Canali,

sono un giovane allevatore, volevo farle due domande, la prima è: si può distinguere e se si come, la depigmentazione dell'ala centrale, così simile all'ali grigie se avviene in un pastello? La seconda è: un vecchio allevatore esperto di canarini di colore, mi ha detto che la femmina geneticamente non da nulla, da solo quello che ha e lo fa vedere. Penso che volesse dire che trasmette solo ciò che si vede non portando nulla di geneticamente occulto e latente, è vero? Grazie, distinti saluti.

Antonio Barile - Bari








Risponde Giovanni Canali

Gentile Sig. Barile,

Nidiata canarini agata pastello bianco - foto dalla rete in effetti a volte le depigmentazioni, anche nei canarini classici, possono somigliare moltissimo all'effetto ali grigie. Tempo fa vi furono due tecnici di un certo livello, che pensarono di avere trasferito l'ali grigie al classico. La differenza più sostanziale è che l'effetto ali grigie agisce esclusivamente sulle eumelanine e non vi è alcun interessamento delle feomelanine. A questo proposito ricordo che tempo fa, quando si discuteva sulle feo, ci fu qualcuno che pensò che ottimi ali grigie (della linea dei nero-bruni) avendo orli abbondanti di feo fossero stati incrociati con dei phaeo. Circostanza del tutto errata anche se, in effetti vagamente potevano somigliare. L'azione delle depigmentazioni invece agisce sia sulle eumelanine che sulle feo; pertanto guardando i pastello, se le feo sono rilevanti, si può capire bene se si tratta di vero ali grigie oppure di depigmentazioni, considerando se le feo sono intaccate oppure non lo sono. Se sono intaccate sono depigmentazioni, altrimenti è effetto ali grigie. Potrebbe esserci qualche difficoltà se le feo fossero molto scarse, quindi occorrerà molta attenzione. Veda anche l'effetto sulle eumelanine, le depigmentazioni possono superare ampiamente quello dell'ali grigie arrivando quasi al lipocromico in alcuni tratti. Non prendo in considerazione l'ipotesi di concorso dei due fenomeni perché non ho mai riscontrato tale circostanza, immagino dovrebbe tendere al lipocromico o poco meno, probabilmente senza la tipica tonalità alluminio.


La seconda domanda, purtroppo non mi stupisce, ho già sentito questa assurdità. Fra l'altro contiene delle contraddizioni: non da nulla e da quello che ha, e cosa dovrebbe dare quello che non ha? Comunque non è il caso di fare l'esegesi di una frase del genere. È vero che la femmina non può portare fattori legati al sesso, poiché nella coppia cromosomica sessuale ha un solo cromosoma X o Z che dir si voglia che contiene geni, ma per tutto il resto dei cromosomi e quindi dei geni, vale, a livello cromosomico e genetico, esattamente come il maschio. Non può portare il bruno, il pastello, l’avorio ecc.. ma può portare l'opale, il phaeo, bianco recessivo, ecc.. Inoltre ricordiamo che le coppie cromosomiche sono 39 oppure 40, vale a dire 78 oppure 80 cromosomi, non si sa con certezza poiché è difficile contare i cromosomi più piccoli. Pertanto l'affermazione di cui sopra è errata per circa trentanove quarantesimi! Un discorso come quello che le è stato fatto, potrebbe forse valere per certi insetti come le api, poiché i loro maschi: i fuchi, hanno l'intero corredo cromosomico dimezzato rispetto alle femmine ( sono apolidi ).


Canarina meticcia in cova - foto dalla rete Mi pare che certi personaggi, certamente anziani ma non veramente esperti, facciano un sacco di confusione e quel che è peggio la facciano fare agli altri, cosa particolarmente grave se si tratta di giovani. Saranno anche in buona fede, ma chi non è qualificato farebbe bene a tacere. È vero che in democrazia c'è il diritto di parola, ma non l'obbligo; quindi meglio non abusarne, specialmente in campo tecnico e scientifico ove la democrazia non ha diritto di cittadinanza. Le faccio notare che alcuni caratteri legati al sesso sono resi più tipici da geni modificatori non legati al sesso ma autosomici, è il caso dell'agata, del pastello (effetto ali grigie). Accoppiando un ottimo maschio agata ben diluito con una femmina scadente poco diluita, si ottiene una prole più o meno intermedia sia nei maschi che nelle femmine, non ottime femmine e maschi mediocri, ritengo inutile ogni commento ulteriore. Distinti saluti.


Giovanni Canali