canarino ametista, jaspe e dintorni...

 

Canarino jaspe bruno rosso mosaico - foto dalla rete
Gentile Dottor Canali,

tempo fa ho inteso scrivere e parlare in ambiente ornitologico del canarino Ametista, come di una nuova, affascinante e promettente mutazione di colore, se non erro a fattore rosso. Poi è calato l'oblio su questa presunta novità e nessuno ne parla più! Potrebbe darmi qualche delucidazione in proposito, chiarendomi l'origine di questa tanto sbandierata e poi negletta nuova mutazione di colore? Che fine essa ha fatto? Si è trattato della ennesima bufala? C'è un nesso tra il canarino Jaspe e la mutazione Ametista? Quali le origini di entrambi? Secondo lei il canarino Quarzo è l'ennesima bufala del Nuovo Millennio, o è una mutazione reale e con buone possibilità di affermarsi tale? Ho letto in rete che il giudice FOI Crovace nega la teoria della mutazione, per orientarsi su una aberrazione selettiva del canarino Opale. E, dulcis in fundo, Caro Dottore, se dovesse scegliere in canaricoltura un qualcosa di assolutamente nuovo, originale e recentissimo da allevare, dove farebbe cadere la sua competente attenzione? Grazie mille e mi scusi per la mia sottile e pungente inquisizione.

Alessandra Rossi - Roma








Risponde Giovanni Canali


Coppia jaspe bruno rosso mosaico - foto dalla reteGentile Signora Alessandra,

sono lieto di risponderle. L’Ametista e lo Jaspe sono la stessa cosa, in Italia si è parlato di Ametista ed in Spagna di Jaspe, ora la richiesta di riconoscimento in C.O.M. è stata portata avanti dalla Spagna, ed il primo passo è stato fatto se non altro per il Nero singolo fattore. Quindi dobbiamo abituarci a parlare di Jaspe. Non direi sia calato l’oblio, se ne parla anche se non abbastanza in rapporto alla bellezza della mutazione. Non è affatto una bufala ma bensì una interessantissima mutazione. La mutazione in oggetto è nata nel Lucherino europeo (Carduelis spinus) ove ha avuto successo, ma denominazione quanto mai infelice, Diluito singolo e doppio fattore. Il comportamento è dominante parziale o semidominante autosomico (vale a dire non legato al sesso), nel doppio fattore vi è una fortissima riduzione della eumelanina tanto da farla diventare cristallina, con un effetto veramente piacevolissimo. Nei singoli fattori si hanno situazioni strane, il nero appare singolarmente simile al Pastello ali grigie, l’agata ad un pessimo Nero opale. Del singolo fattore Nero ho fatto cenno nell’articolo "Problemi difficili" - Italia Ornitologica, n°11/2011 - riguardo la barratura alare. Inoltre c’è un ottimo articolo di Diego Crovace - Italia Ornitologica, n°2/2011 - che fa riferimento ad un importantissimo convegno tenuto a Rimini proprio sullo Jaspe, io ero fra i relatori. Mi piace esprimere apprezzamento per l’associazione di Rimini che ha dimostrato grande disponibilità e sensibilità; attivissimo il collega Patrik Grossi che alleva questo canarino con grande competenza. La mutazione Jaspe è stata traslata attraverso l’ibridazione dal Lucherino al Cardinalino del Venezuela e al Lucherino testa nera. Poi traslata ulteriormente al Canarino, In Italia attraverso il Cardinalino e in Spagna attraverso il Lucherino testa nera. Questo spiega perché in Italia all’inizio erano più diffusi Jaspe a fattore rosso. Personalmente ho serissimi dubbi sull’opportunità di riconoscere gli intermedi (singoli fattori), che non sono particolarmente interessanti e comunque instabili. Interessantissimi invece, come dicevo, i doppi fattori, vale a dire gli omozigoti.



Canarino jaspe bruno bianco - foto dalla reteAlla seconda domanda ho già risposto.

Sul Quarzo ho qualche dubbio, la tesi di opale atipico sostenuta da Crovace, mi sembra molto probabile. In tal senso mi sono espresso nella mia rubrica proprio su Verdi e Ardesia nella risposta al sig. Tazza "Melanogenesi del canarino Opale", ne ho parlato anche su "Alcedo" n°5 sett/ott. 2011 "Opale e Quarzo".

Senza dubbio sullo Jaspe, ma anche gli un poco meno recenti Onice nero o Cobalto nero e magari anche Bruno. Guardi però che vi sono tipi vecchi che sono deliziosi e trascurati. Attualmente allevo Isabella pastello a fattore giallo e relativi portatori Agata classici, ebbene specialmente gli Isabella pastello giallo avorio, unendo due delicatezze di tipo e varietà, sono autentiche delizie. Non c’è bisogno dei soliti sfruttatissimi rossi mosaico in tutte le salse. Se poi dovessi uscire dal colore, guarderei gli Irish fancy, interessanti e graziosissimi, quanto i meno recenti Spagnoli, in nome anche della piccola taglia e della vitalità. Non si preoccupi per la sua sottile e pungente inquisizione, come la definisce, dopo tanti anni sul campo sono abituato ad ogni aspetto della dialettica. Magari, se mi permette vorrei suggerirle prudenza nelle espressioni, qualcuno ogni tanto si offende (non è certo il mio caso, che anzi mi diverto) e possono esserci conseguenze. Un mio amico che fu anche giornalista mi ha proposto una frase che dice più o meno: "usa pure tutti gli aggettivi che vuoi, ma poi non dimenticare di cancellarli". Non sempre seguo questa massima, ma tutto sommato non è disprezzabile. D'altronde per stroncare, bastano gli argomenti. La saluto molto cordialmente.


Giovanni Canali