Il polline

 

L’Ape (Apis mellifera), volando di fiore in fiore, raccoglie dagli stami le microscopiche «spore», ossia le cellule germinali maschili, che comprime in piccoli granuli dorati (ogni granulo contiene da 100.000 a 5 milioni di «spore» di polline) i quali vengono raccolti nel «cestino del polline» fissato sulla tibia delle zampe posteriori. Per entrare nell’arnia, l’ape deve passare attraverso una rete-trappola sistemata dall’apicoltore e circa il 30% del polline cade in un cassetto sottostante: la «trappola»; il restante 70% del polline viene utilizzato per nutrire le larve dell’ape. Il polline d’api è un formidabile integratore che agli uccelli allevati in cattività, apporta i seguenti notevoli vantaggi:







  1. Favorisce rapidamente il conseguimento della piena forma amorosa.
  2. Facilita il raggiungimento della forma amorosa nei soggetti che, per qualsiasi motivo (spaventi, stress vari, carenze di principi nutritivi, squilibri alimentari, ecc.), non danno segni di volersi accoppiare.
  3. Incremento della fertilità e della salute.
  4. Aumento del numero delle uova deposte.
  5. Rafforza gli organismi indeboliti.
  6. Incrementa la velocità di accrescimento dei nidiacei, irrobustendone i delicati organismi.
  7. Permette il veloce superamento del delicato periodo dello svezzamento dei giovani.
  8. Rende i novelli sani e robusti.
  9. Favorisce la formazione di un ottimo piumaggio e rafforza l’organismo durante il periodo della muta.
  10. Ottimo per favorire la preparazione dei riproduttori.
  11. Presenza di sostanze antibiotiche naturali attive su ceppi di Colibacilli, di Salmonelle ed altri agenti patogeni.
  12. Ripresa rapida del peso e delle forze.
  13. Azione regolatrice delle funzioni intestinali.
  14. Un aumento del tasso di emoglobina.
  15. Una stimolazione delle funzioni psichiche.

Tutti questi eccezionali vantaggi giustificano il suo utilizzo, sebbene il polline d’api sia piuttosto costoso (si trova in farmacia o negozi di prodotti dietetici, in compresse). Le compresse si polverizzano e si mescolano al pastoncino (una compressa ogni 60 gr. di pastoncino); la polvere della compressa può anche essere posta in una linguetta infilata tra le sbarre e la maggioranza dei volatili si abitua a nutrirsene direttamente. Il polline d’api contiene: il 25% di proteine con 22 aminoacidi essenziali, 28 minerali, 17 vitamine, 13 acidi grassi, 11 carboidrati, 10 enzimi e coenzimi, 2 pigmenti gialli (xantofilla, carotene). Le vitamine A, B1, B2, B3, B5, B6, B12, C, D, H, K, E, Colina, Ac pantotenico, vitamina PP, Ac. folico. Tra i 22 aminoacidi ricordiamo l’arginina (favorisce la fertilità e la forma amorosa), la lisina (contribuisce alla fissazione del calcio nelle ossa e al rinnovo dei globuli rossi, stimola l'appetito), metionina (favorisce la buona funzionalità del fegato e la fertilità dei riproduttori). I minerali: calcio, fosforo, ferro, potassio, magnesio, rame, zolfo, sodio, silicio, boro, cloro, iodio, zinco, molibdeno, titanio. Oligo-elementi: 14 sono gli «elementi traccia» indispensabili. Il polline ne contiene 28. Enzimi e coenzimi: numerosi, tra i quali ricordiamo: deidrogenasi succinica e lattica, saccarasi, fosfatasi, amilasi, catalasi, proteasi, lipasi, pectasi. Acidi grassi: diversi come: caproico, stearico, oleico, linoleico, palmitico, miristico, laurico. Carboidrati: numerosi, tra i quali: pentosani, cellulose, polisaccaridi, raffinosio, ribosio, desossiribosio, glucosio, fruttosio. Calorie: un grammo di polline contiene una caloria circa.

Per preservare il polline, tenerlo in un frigorifero. I giovani da poco usciti dal nido, nella maggioranza dei casi, appetiscono il polline somministrato tal quale e diversi ne sono ghiotti; gli adulti, invece, spesso hanno ritrosia ad assumere il nuovo alimento; ma, se posti insieme ai giovani, pian piano li imitano e imparano a nutrirsi del polline. Prima di accoppiare i due sessi, la somministrazione per 8-10 giorni consecutivi di polline tal quale, li mette in ottima forma. Somministrazioni per una settimana prima della data della mostra, rende i volatili vivaci con piumaggio attillato. Si può mescolare il polline ad un buon pastoncino secco, perché il pastoncino umido integrato con polline deve essere lasciato ai volatili per non più di 2 ore, tempo oltre il quale si sviluppano fermentazioni e ammuffimenti nocivi. Se il numero dei volatili è consistente, per risparmiare il prezioso e costoso alimento, si può offrire un cucchiaino da caffè colmo di polline nel pastoncino giornaliero sufficiente per una quarantina o cinquantina di soggetti. Conclusione: il polline d’api contiene tutti gli elementi indispensabili alla vita di un organismo vivente, che sono tra loro sinergici e agiscono in naturale armonia. Si può ritenere il migliore integratore alimentare che si possa oggi trovare per i pastoncini, da utilizzare con buon senso, in considerazione sia del prezzo che dell’alto valore calorico.


Mauro Buonfrate