Caratteristiche di specie
Il Diamante mandarino (Taeniopygia guttata) e' un piccolo uccellino granivoro appartenente all'ordine dei Passeriformi ed alla famiglia degli Estrildidi. Una caratteristica apprezzata di
questi animali e' la stupenda colorazione del piumaggio. Tuttavia non sempre il dimorfismo sessuale, in altre parole la diversa colorazione tra maschio e femmina, e'
indice fondamentale per il loro riconoscimento. Talvolta il maschio, a causa delle diverse mutazioni ottenute in questi anni dagli allevatori, e' del tutto simile
alla femmina, traendo in inganno anche l'occhio piu' esperto.
Il loro canto lascia molto a desiderare: i soggetti della specie esprimono infatti facolta' canore modeste, con produzioni vocali spesso ripetitive e monotone, emettendo
anche ultrasuoni non percepibili dall'apparato uditivo dell'uomo.
In natura questi splendidi esemplari vivono nel continente australiano, in stormi piu' o meno numerosi, e capita spesso di vedere all'interno di queste grandi colonie,
convivere tantissimi soggetti anche di differenti sottospecie, senza problemi. D'altra parte la loro strategia e': "piu' si e', piu' la probabilita' di essere mangiati
diminuisce".
Nel loro habitat naturale prediligono gli spazi aperti, come le praterie, in cui cercano principalmente i semi di cui si nutrono. I Diamanti mandarini vivono anche in
zone aride e sono abituati a grandi sbalzi di temperatura tra il giorno e la notte, ed alla scarsita' di acqua: cio' fa si' che questo uccellino sia abbastanza robusto.
Tuttavia temono l'umido e il freddo intenso, caratteristica per cui e' meglio tenerli in casa durante l'inverno.
Sottospecie e dimorfismo sessuale
Il Diamante mandarino e' piccolo, robusto e dotato di un becco colorato. Gli ornitologi lo classificano in due sottospecie: Poephila guttata guttata
(assenza di zebratura nera sui lati del collo) e Poephila guttata castanotis (per la presenza di zebrature sul collo). Tuttavia, dato che le due sottospecie sono
spesso a contatto tra loro, si hanno numerose variazioni di colore apprezzate e ricercate dagli allevatori.
La colorazione ancestrale vede il
maschio con la parte superiore del collo grigio-bruna, la testa piu' grigia, le ali bruno scure e la coda nera con macchie bianche.
Il sopraccoda e la parte ventrale attorno alla cloaca sono bianchi. Ai lati del corpo e' presente una macchia rosso-arancio che copre la zona periauricolare e che
arriva fino all'occhio. Sotto l'occhio e' presente un segno bianco bordato di nero, simile a una goccia. Il becco e' di un rosso vivace (questo e' un segno che lo
distingue dalle femmine, il cui becco e' piu' chiaro e tendente al rosa-arancio).
La
femmina si presenta con un mantello compatto grigio-bruno, con sfumature chiare sul petto. Come nel maschio, la coda e' nera con puntini bianchi.
Entrambi in natura hanno dimensioni molto piccole, di circa dieci centimetri.
Riproduzione
Quando si decide di far riprodurre una coppia, la si deve isolare dal resto del gruppo, le si fornisce del cotone idrofilo ed un nido a pera (chiuso e spesso di vimini)
oppure aperto a cassettina di legno o plastica.
Prima di tutto inizia il corteggiamento, evento cruciale per il maschio che cerca di farsi accettare dalla femmina. Se avete la possibilita' di osservare questo
momento, penso che sia il piu' interessante ed emozionante. Questi uccellini utilizzano all'uopo la danza e l'esibizione di parti del piumaggio, oltre all'offerta di
doni, modalita' che fanno parte del corteggiamento. Il maschio saltella sui posatoi, fa inchini continui, e da piccole beccate sulle zampe della femmina, spiegando le
penne della coda e delle ali. Durante queste vere e proprie danze (parate nunziali), vengono emessi canti lievi, quasi sussurrati.
Dopo la fecondazione la coppia inizia subito la costruzione del nido, compito riservato soprattutto al maschio. Dopo dodici-quattordici giorni di cova, si ha la
schiusa delle uova, mediamente 3-4 per ogni coppia, con punte non infrequenti di 6-7.
I nidiacei nascono ciechi e senza piume, ed entrambi i genitori contribuiscono alla crescita ed allo svezzamento dei piccoli, imbeccandoli amorevolemente in modo
assiduo e continuo.
Dopo 30 giorni i giovani diamanti mandarini sono pronti ad uscire dal nido, ma continuano a venire alimentati dai genitori ancora per alcuni giorni (10-15). Dopo tre
mesi di vita, essi sono ormai da tempo svezzati ed il loro becco, che era nero alla nascita, diviene rosso a diversa intensita' cromatica nei due sessi, e solo in questo
momento i segni del dimorfismo sessuale secondario (colore del piumaggio e del becco) e primario (apparato genitale) sono del tutto o quasi compiuti.
Alimentazione ed alloggiamento ideali
Non ci sono dei segreti particolari per allevare al meglio il Diamante Mandarino. Importante e' che abbiano degli alloggi idonei
(le dimensioni minime della gabbia ideale sono almeno di cm. 55 larghezza; x cm. 27 profondita'; x cm. 33 altezza).
Inoltre devono essere alimentati in modo sano. In particolare adorano i semi di miglio e le spighe di panico di cui vanno ghiotti. Amano l'insalata o la cicoria, ma
ricordatevi di lavarla e di asciugarla bene prima di somministrarla, perche' se bagnata potrebbe provocare problemi enterici.
Importantissima e' la pulizia delle gabbie: almeno una volta alla settimana bisognerebbe cambiare e lavare i beverini, le mangiatoie e i trespoli per evitare lo
sviluppo di acari dannosi per i nostri piccoli amici, rinnovando le lettiere di fondo gabbia. Inoltre vi sconsiglio di utilizzare sul fondo della gabbia, al posto della
classica sabbietta, dei fogli di giornale che, contenendo piombo, bagnati dall'acqua e ingeriti dai pennuti potrebbero provocare intossicazioni da piombo. Meglio
utilizzare dei fogli di carta bianchi, privi di stampa.
Consiglio ad allevatori inesperti alle prime armi, di dedicarsi all'allevamento di questi uccelli che sono facilissimi da riprodurre. Inoltre, se volete tenerli in
una voliera, li potete mettere insieme ad altre varieta' di esotici come per esempio Passero del Giappone, Diamante di Gould, Diamante Coda Lunga; insomma, con tutti
quegli uccellini domestici granivori grandi all'incirca come i Diamanti mandarini.
La loro adattabilita' e' cosi' spiccata che il Diamante mandarino riesce a riprodursi facilmente in convivenza con altri uccelli e anche ad ibridarsi. Naturalmente,
maggiore sara' lo spazio a disposizione, maggiori saranno le possibilita' di ottenere la riproduzione e l'ibridazione.
Allora forza, dilettatevi nell'allevamento di questi simpatici uccellini, compagni fedeli che riempiranno la vostra casa di immensa gioia.
Testo di: Dott.ssa Annalisa Subacchi
Foto ed allevamento: Alessio Lizzio - Annalisa Subacchi